ROMA, mercoledì, 27 ottobre 2010, (ZENIT.org).- Santa Brigida di Svezia, la grande mistica compatrona d’Europa vissuta nel XIV sec., fu un autentico esempio di santità coniugale. Lo ha detto Benedetto XVI nel dedicarle la catechesi per l'Udienza generale di questo mercoledì tenutasi in piazza San Pietro.

Dapprima moglie e madre di otto figli, ha raccontato il Papa, Brigida ebbe un matrimonio lungo e sereno, durato 28 anni, ed “esercitò un influsso molto positivo sulla propria famiglia che, grazie alla sua presenza, divenne una vera ‘chiesa domestica’”.

“Questo primo periodo della vita di Brigida – ha aggiunto – ci aiuta ad apprezzare quella che oggi potremmo definire un’autentica 'spiritualità coniugale': insieme, gli sposi cristiani possono percorrere un cammino di santità, sostenuti dalla grazia del Sacramento del Matrimonio”.

La vedovanza, che sopraggiunse dopo il 1341, cambiò radicalmente la vita di Brigida, che cominciò ad approfondire il suo rapporto interiore con Dio, da cu scaturì quella lunga esperienza di rivelazioni divine, che ebbero nella contemplazione della Passione di Cristo uno dei fulcri spirituali.

“Non poche delle sue rivelazioni – ha detto il Pontefice – erano rivolte, in forma di ammonimenti anche severi, ai credenti del suo tempo, comprese le Autorità religiose e politiche, perché vivessero coerentemente la loro vita cristiana; ma faceva questo sempre con un atteggiamento di rispetto e di fedeltà piena al Magistero della Chiesa, in particolare al Successore dell’Apostolo Pietro”.

Brigida fonda quindi un Ordine religioso con i due rami, maschile e femminile, sotto l’autorità di una “abbadessa”. Un fatto, ha precisato il Pontefice, non così anomalo all'interno della tradizione cristiana, dove “alla donna è riconosciuta una dignità propria, e – sempre sull’esempio di Maria, Regina degli Apostoli – un proprio posto nella Chiesa, che, senza coincidere con il sacerdozio ordinato, è altrettanto importante per la crescita spirituale della comunità”.

Dichiarandola compatrona d’Europa, ha continuato Benedetto XVI, “il Papa Giovanni Paolo II ha auspicato che santa Brigida – vissuta nel XIV secolo, quando la cristianità occidentale non era ancora ferita dalla divisione – possa intercedere efficacemente presso Dio, per ottenere la grazia tanto attesa della piena unità di tutti i cristiani”.

“Per questa medesima intenzione, che ci sta tanto a cuore, e perché l’Europa sappia sempre alimentarsi dalle proprie radici cristiane, vogliamo pregare, cari fratelli e sorelle, invocando la potente intercessione di santa Brigida di Svezia, fedele discepola di Dio e compatrona d’Europa”, ha quindi concluso.

Sempre durante l'Udienza generale il Papa ha rivolto un appello per le popolazioni dell'Indonesia e del Benin, colpite in questi giorni da catastrofi naturali che hanno provocato vittime e distruzioni.

In particolare, il Pontefice ha chiesto alla comunità internazionale “di prodigarsi per fornire il necessario aiuto e per alleviare le pene di quanti soffrono per queste devastazioni” ed ha assicurato la sua vicinanza alla popolazione indonesiana, che in queste ore si trova ad affrontare le conseguenze di un terremoto, seguito da uno tsunami, e di un’eruzione vulcanica.

Al tempo stesso ha rivolto un pensiero al Benin, dove le alluvioni dei giorni scorsi hanno lasciato molte persone senza casa e in precarie condizioni igienico-sanitarie.

I saluti particolari del Papa, al termine delle catechesi, sono andati ai pellegrini provenienti da Sulmona, che hanno ricambiato la visita pastorale di Benedetto XVI dello scorso luglio, e alle Suore del Preziosissimo Sangue, presenti a Roma per la Beatificazione di Alfonsa Clerici, e alle religiose Brigidine, riunite per il loro Capitolo generale, alle quali il Pontefice ha augurato che dall’assemblea in corso “scaturiscano generosi propositi di vita evangelica per l’intero Istituto”.

Al termine dell'Udienza generale, il Papa ha quindi ricevuto nell'Auletta dell'Aula Paolo VI una delegazione della Corte dei Conti europea.