Anche a Gerusalemme si parla del beato Newman

Intervista a don Roberto Spataro, Preside dello Studium Theologicum Salesianum

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di Antonio Gaspari

ROMA, martedì, 12 ottobre 2010 (ZENIT.org).- “Elevando il Cardinal Newman agli onori degli altari, il Santo Padre ha voluto mostrare a tutti coloro che studiano ed insegnano teologia un modello da seguire in cui fede e ragione, azione educativa e disposizione contemplativa si fondono armoniosamente, nella ricerca incessante della verità che illumina la mente e riscalda il cuore”. Con queste parole, il Cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, ha espresso il suo compiacimento per l’iniziativa organizzata dallo Studium Theologicum Salesianum “Saints Peter and Paul” di Gerusalemme per giovedì 14 ottobre.

Gli studenti e i professori ascolteranno la lectio magistralis del professor Fabio Attard, già docente alla Pontificia Università Salesiana, che ha approfondito il pensiero di Newman.

Per saperne di più ZENIT ha intervistato don Roberto Spataro, Preside dello Studium Theologicum Salesianum.

Perchè questa iniziativa?

Don Roberto: All’inizio dell’anno accademico, cerchiamo di lasciarci ispirare da un argomento che arricchisca la formazione teologica proposta ai nostri studenti, circa 60, provenienti da 25 nazioni. Quest’anno ci è parso opportuno conoscere meglio la dottrina del Beato John Henry Newman perché le linee portanti del suo pensiero ed il suo “modo di fare teologia” sono molto stimolanti. Il suo è un approccio olistico alla teologia che mette armoniosamente insieme rigore scientifico, afflato spirituale ed orientamento pastorale. Ciò di cui ha bisogno la teologia oggi più che mai.

Tenere una giornata di studio su Newman proprio a Gerusalemme ha un significato speciale?

Don Roberto: Gerusalemme è un luogo ove si incontrano studiosi e studenti provenienti da moltissimi contesti ecclesiali. Pertanto, proporre un’iniziativa su Newman qui equivale a diffonderne la conoscenza. Inoltre, Gerusalemme e la Terra Santa sono luoghi ove tutte le denominazioni cristiane sono presenti. La conversione di Newman al Cattolicesimo acquista dunque un valore particolare in questo laboratorio ecumenico che è il contesto mediorientale.

La giornata di studio prevede anche la presentazione, da parte del professor Gianni Sgreva, passionista e patrologo, di un libro intitolato “Temi di teologia orientale”. Perché un altro libro sulla teologia delle Chiese orientali? Che cosa c’è di originale?

Don Roberto: In realtà, la teologia delle Chiese orientali è scarsamente conosciuta all’interno della Chiesa Cattolica di rito latino. Eppure tutti possiamo imparare tanto da questa tradizione. Il libro è stato scritto da un professore del nostro Centro di Studi, Pier Giorgio Gianazza. È un tentativo riuscito di presentare sistematicamente la teologia della Chiese orientali. Dimitrios Salachas, Esarca Apostolico in Grecia, ha recensito il libro apprezzandone il “rigore scientifico”, sono sue parole, ed ha riconosciuto nell’autore “un profondo conoscitore delle fonti, della storia, della natura e caratteristiche della teologia orientale”. Ed ha ragione: il professor Gianazza sta partecipando al Sinodo per il Medio Oriente in qualità di esperto.

Che cosa vi aspettate dal Sinodo dei Vescovi in corso in questi giorni a Roma?

Don Roberto: Come tutti, attendiamo che il Sinodo contribuisca a far crescere la comunione tra i credenti, anzitutto tra i cattolici appartenenti ai diversi riti, poi tra i cristiani appartenenti alle diverse denominazioni. La comunione è già in sé testimonianza della bellezza del Vangelo da mostrare ai credenti delle altre denominazioni, Ebrei e Musulmani.

In definitiva, quali sono le finalità di questa giornata di studio e, in genere, dell’attività dello Studium Theologicum Salesianum di Gerusalemme?

Don Roberto: Sono quelle che il professor Attard ha sintetizzato nel titolo della sua lectio magistralis: “Teologia e santità”. L’una richiama l’altra. Ce lo ha ricordato anche il Patriarca Latino, Sua Beatitudine Twad Fwual, che nell’inviarci un suo messaggio di apprezzamento, ha citato le parole ispirate del Beato Newman: “Senza la santità nessuno può contemplare Dio”, neanche i teologi e gli studiosi di teologia.

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ZENIT Staff

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