A Pontremoli si consegna il Premio Letterario Donna è Vita

Questo sabato, 9 ottobre

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ROMA, venerdì, 8 ottobre 2010 (ZENIT.org).- Il Premio Letterario Donna è Vita, organizzato da Scienza & Vita Pontremoli-Lunigiana per segnalare il libro che racconti, riveli, rifletta e difenda meglio il talento della femminilità – inteso come alleanza della donna con la vita e dono personale e costante agli altri -, premierà i vincitori della II edizione questo sabato a Pontremoli, città del Premio Bancarella.

Tra i numerosi volumi in concorso, 15 giurati (di cui 14 donne) hanno espresso la loro preferenza per il testo di Alberto Zaniboni “Cara Cristina…” edito da San Paolo, nel quale si narra la vita di Cristina Cella Mocellin, morta a soli 26 anni a causa di un tumore, la cui cura fu rinviata per permettere la nascita del terzo figlio.

L’esistenza breve e intensa di Cristina, ricorda un comunicato, è stata raccontata dall’autore attraverso le testimonianze del marito, dei genitori e degli amici, che gli hanno permesso di raccontare e presentare la vita di questa mamma. “Una donna a loro dire normale, ma che ha conquistato quanti l’hanno conosciuta per un qualcosa di speciale: l’amore per la vita”.

Al secondo posto si è classificata l’avventura umana e spirituale di Rita Coruzzi, raccontata nel suo “Un volo di farfalla. Come la fede mi ha ridato il sorriso”, edito da Piemme.

“Io rimango sulla carrozzina, con la mia sofferenza, ma una vita piena di ricchezze, una vita che mi dà felicità, molto di più di quella che probabilmente avrei come persona sana, ma soprattutto resto con Te nella sofferenza. Il mio cammino mi ha portato a questo, questa è la mia scelta, di vedere Te nel mio corpo e di non desiderare altro che non sia Te sulla croce con me vicino”, racconta l’autrice.
 
La commissione ha assegnato anche altri riconoscimenti, come il Premio alla carriera “Santa Gianna Beretta Molla” ad Anna Rimoldi, in concorso con il volume “Un grande sì alla vita”, edito dalle edizioni Ares.

Il riconoscimento arriva per aver difeso la vita con la penna e con le opere assieme al marito Giovanni, che è anche coautore del testo, molte iniziative pro-life sia nei Centri di Aiuto alla Vita che in altre manifestazioni.

Il Premio Letterario “Donna, verità e società” è andato a Carlo Bellieni per il testo “La carne e il cuore: storie di donne”, per aver mostrato il valore sociale e umano del talento naturale della femminilità, facendolo emergere dai dialoghi di due femministe, quattro suore, due ginecologi e una psichiatra.

La novità di questa seconda edizione è l’istituzione del Premio Letterario “Oscar Elias Biscet”, con cui si vuole riconoscere il valore dei testi in grado di mostrare che il “diritto” a morire è una creazione ideologica e non si accorda con ciò che è pienamente umano.

Il Premio è stato assegnato ai giornalisti Lucia Bellaspiga e Pino Ciociola per il loro “Eluana. I fatti”, edito da Ancora. I proventi della vendita del libro sono interamente devoluti alle famiglie con figli in stato vegetativo indicate dall’Associazione Casa dei Risvegli – Luca de Nigris.

Il Premio ha anche lo scopo di ricordare un medico cattolico che crede nella dignità della persona, Oscar Elias Biscet, nato all’Avana (Cuba) nel 1961. Nel 1985 si è laureato in Medicina, creando nel 1997 la fondazione Lawton per i diritti umani, tra i quali pone al primo posto il diritto alla vita.

Per la sua battaglia “contro l’aborto, l’eutanasia e la fucilazione”, Biscet è stato aggredito, picchiato e additato come pazzo. Allontanato dal suo lavoro, è in carcere dal 3 novembre 1999. Il 31 ottobre 2002 è stato condannato con la falsa accusa di “insulti ai simboli della patria”, “pubblico disordine” e “incitamento a commettere crimine”. Nel 2003 è stato nuovamente condannato, questa volta a 25 anni di prigione.

La cerimonia di assegnazione avverrà questo sabato dalle 17.30 presso il Teatro della Rosa di Pontremoli. La manifestazione si aprirà con la consegna della targa di benemerenza all’Associazione “La quercia millenaria onlus”, per il meritorio impegno nella tutela alla maternità e alla vita nascente.

Gli organizzatori del Premio ricordano che la finalità che si prefiggono “va oltre la proclamazione annuale di un vincitore, è quella di proporre uno strumento autorevole di comunicazione culturale popolare con il quale promuovere valori e personalità, capaci di stimolare lo spirito umano”.

Nei libri premiati non si descrivono mai “sofferenze senza senso”, “rassegnazione verso ciò che semplicemente accade”. “Si tratta molto più realisticamente del costo e della fatica della carità umana”.

“Abbiamo desiderato mostrare ciò che crediamo una realtà, e cioè che nel momento della fragilità si svela ciò che è veramente umano: un io che sa diventare un noi, un essere umano che è per la vita, per la propria e per l’altrui”.

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ZENIT Staff

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