BARCELLONA, mercoledì, 6 ottobre 2010 (ZENIT.org).- Il metropolita ortodosso Hilarion Alfeyev di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per i Rapporti Esterni del Patriarcato di Mosca, si è detto convinto che il XXI secolo vedrà una fioritura del cristianesimo, senza divisioni tra i seguaci di Gesù.
Lo ha affermato questo martedì presso il Seminario Conciliare di Barcellona, vedendosi conferita la laurea “honoris causa” da parte della Facoltà di Teologia della Catalogna, ha reso noto a ZENIT il dipartimento stampa della Facoltà.
“Sta per arrivare una primavera cristiana – ha affermato –. Il XXI secolo vedrà sanate le divisioni tra i cristiani e una rinascita della fede, dono di Dio, com’è stata predicata dagli apostoli e preservata dai Padri”.
Il metropolita ha definito “erronee” la considerazione del tempo attuale come un’era “post-cristiana” e le predizioni secondo le quali il cristianesimo nel terzo millennio scomparirà dalla mappa religiosa e sarà assorbito dall’islam.
“Sono sicuro che i cristiani resisteranno e preserveranno i loro insegnamenti, la loro Chiesa e la loro tradizione”, ha dichiarato.
Nella Lectio, il metropolita ha ringraziato per l’onore che rappresenta il conferimento da parte della Facoltà Teologica della Catalogna, che è sotto il patrocinio dell’Università Gregoriana di Roma.
Ha aggiunto di non accogliere l’onorificenza come un omaggio alle sue azioni personali, ma come un riconoscimento dell’importanza della teologia ortodossa e un segno di rispetto nei confronti della Chiesa ortodossa russa.
I Padri oggi
Il suo discorso si è concentrato sull’attualità dell’eredità dei Padri nel mondo attuale, un tema che il metropolita affronta spesso in libri e interventi pubblici.
“La conoscenza dei Padri permette al cristiano di non perdere la rotta nella moltitudine di tendenze della filosofia moderna e delle cosmovisioni, e di non lasciarsi trascinare da dottrine complicate ed estranee”, ha detto citando gli Atti degli Apostoli.
Per il metropolita, “la conoscenza dei Padri aiuta i cristiani ad autocomprendersi, a costruire una relazione salda con Dio, a ordinare la propria vita spirituale”.
“Contrariamente alle ricette di insegnamenti moderni come la psicanalisi, i consigli dei Padri diffondono uno spirito salutare, basati come sono sulla solida comprensione dello spirito umano, e la necessità di combattere le proprie tendenze peccaminose per mettere in pratica il bene”.
“I consigli dei Padri sono molto più universali dei postulati fondamentali della dottrina di Freud, e possono applicarsi a gente che vive nei più diversi contesti culturali e temporali”.
“Le opere dei Padri – ha aggiunto – non saranno mai irrilevanti, visto che trattano domande le cui risposte sono decisive per il destino dell’umanità”.
L’atto di investitura è stato presieduto dall’Arcivescovo di Barcellona, il Cardinale Lluís Martínez Sistach, e ha contato sull’intervento del decano della Facoltà, Armand Puig, come padrino del laureando.
Durante la Laudatio, Puig ha spiegato che quello di questo martedì è stato “un atto di riconoscimento della teologia ortodossa nel suo insieme, ma al di sopra di tutto è un atto di omaggio a uno dei suoi rappresentanti più qualificati”.
Ha rappresentato, ha aggiunto, “un momento favorevole perché la nostra Facoltà e le altre istituzioni accademiche ecclesiali della Chiesa cattolica riaffermino il loro impegno di studio e valorizzazione dei Padri della Chiesa d’Oriente nel fare teologia nel momento presente e nel contesto concreto dell’Europa del XXI secolo”.
Il metropolita Hilarion è autore di monografie di spicco sui Padri della Chiesa e su tematiche di teologia ortodossa attuale, mantenendo una presenza e un impegno fermi e costanti in campo ecumenico.