Il Papa: Gesù apre a una nuova dimensione della libertà

Nel discorso introduttivo all’Angelus domenicale

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ROMA, domenica, 27 giugno 2010 (ZENIT.org).- “Chi rinuncia a tutto, persino a se stesso, per seguire Gesù, entra in una nuova dimensione della libertà”. Lo ha detto questa domenica Benedetto XVI prima dell’Angelus in piazza San Pietro soffermandosi sulla radicalità della risposta a Cristo.

“Chi ha la fortuna di conoscere un giovane o una ragazza che lascia la famiglia di origine, gli studi o il lavoro per consacrarsi a Dio – ha affermato il Papa – sa bene di che cosa si tratta, perché ha davanti un esempio vivente di risposta radicale alla vocazione divina”.

“E’ questa una delle esperienze più belle che si fanno nella Chiesa – ha continuato –: vedere, toccare con mano l’azione del Signore nella vita delle persone; sperimentare che Dio non è un’entità astratta, ma una Realtà così grande e forte da riempire in modo sovrabbondante il cuore dell’uomo, una Persona vivente e vicina, che ci ama e chiede di essere amata”.

La chiamata di Cristo esige una scelta radicale e anche un taglio netto dei legami familiari. Esigenze – ha commentato il Santo Padre – che possono apparire molto dure, ma che in realtà “esprimono la novità e la priorità assoluta del Regno di Dio che si fa presente nella persona stessa di Gesù Cristo”.

San Paolo, ha ricordato il Papa, scrive che “Cristo ci ha liberati per la libertà” e spiega che “questa nuova forma di libertà acquistataci da Cristo consiste nell’essere ‘a servizio gli uni degli altri’ (Gal 5,1.13)”.

“Libertà e amore coincidono! Al contrario, obbedire al proprio egoismo conduce a rivalità e conflitti”, ha commentato il Santo Padre.

Il Pontefice ha quindi esortato contemplare il “mistero del Cuore divino-umano del Signore Gesù, per attingere alla fonte stessa dell’Amore di Dio”.

“Chi fissa lo sguardo su quel Cuore trafitto e sempre aperto per amore nostro – ha concluso –, sente la verità di questa invocazione: ‘Sei tu, Signore, l’unico mio bene’, ed è pronto a lasciare tutto per seguire il Signore”.

Dopo l’Angelus, salutando i pellegrini polacchi, il Papa ha espresso il proprio augurio per il periodo delle vacanze: “Auguro che gli incontri con la natura, con nuove persone, con i frutti della creatività umana siano un’occasione non solo di recupero delle forze fisiche e dello sviluppo intellettuale, ma anche di un più intensivo contatto con Dio e di rafforzamento nella fede”.

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ZENIT Staff

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