Indignazione della Santa Sede per la perquisizione dell'episcopato belga

Sono state profanate due tombe della cripta della Cattedrale

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di Patricia Navas

BRUXELLES, venerdì, 25 giugno 2010 (ZENIT.org).- Il Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, l’Arcivescovo Dominique Mamberti, ha espresso all’ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede, Charles Ghislain, il suo “vivo stupore” per il modo in cui le autorità giudiziarie del Belgio hanno effettuato alcune perquisizioni questo giovedì per indagare su presunti abusi sessuali commessi da membri della Chiesa.

Il presule ha anche espresso “il suo sdegno per il fatto che ci sia stata addirittura la violazione delle tombe degli Em.mi Cardinali Jozef-Ernest Van Roey e Léon-Joseph Suenens, defunti Arcivescovi di Malines-Bruxelles”, segnala un comunicato della Segreteria di Stato pubblicato questo venerdì dalla Sala Stampa della Santa Sede.

La portavoce della Giustizia belga, Estelle Arpigny, ha rifiutato di confermare il fatto, anche se ha ammesso che le tombe sono state perforate. Non ha neanche voluto rilasciare commenti al riguardo.

“Allo sgomento per tali azioni, si aggiunge il rammarico per alcune infrazioni della confidenzialità, a cui hanno diritto proprio quelle vittime per le quali sono state condotte le perquisizioni”, aggiunge il testo vaticano.

Alle 10.30 di questo giovedì, quando i Vescovi del Belgio erano riuniti nell’Arcivescovado di Malines-Bruxelles per celebrare la riunione mensile della Conferenza Episcopale, le autorità giudiziarie e le forze di polizia sono entrate nell’edificio.

“Hanno significato che ci sarebbe stata una perquisizione dell’Arcivescovado, in seguito a delle denunce per abuso sessuale nel territorio dell’Arcidiocesi”, spiega un comunicato firmato dal portavoce della Conferenza Episcopale del Belgio.

“Non è stata data nessun’altra spiegazione, ma tutti i documenti ed i telefoni portatili sono stati confiscati ed è stato significato che nessuno poteva lasciare l’edificio. Questo stato di fatto è durato fino alle 19.30 circa”, ha aggiunto.

I membri della Conferenza Episcopale e il personale dell’Arcivescovado sono stati interrogati.

“Non è stata un’esperienza piacevole, ma tutto si è svolto in modo corretto”, ha indicato il portavoce dell’episcopato.

“I Vescovi hanno sempre detto di avere fiducia nella giustizia e nel suo lavoro – ha ricordato -. La presente perquisizione viene accolta con la stessa fiducia e perciò, per il momento, essi si astengono dal fare ulteriori commenti”.

Ad ogni modo, l’episcopato di Bruxelles, insieme al professor Peter Adriaensses, presidente della commissione per il trattamento degli abusi sessuali nel contesto di una relazione pastorale, ha lamentato che durante un’altra perquisizione siano stati confiscati tutti i dossier di questa commissione.

“Questo va contro il diritto alla riservatezza di cui devono beneficiare le vittime che hanno scelto di indirizzarsi a questa commissione – afferma il comunicato del portavoce dei Vescovi -. Tale azione lede dunque gravemente il necessario ed eccellente lavoro di questa commissione”.

Dal canto suo, la Segreteria di Stato ha approfittato di questa congiuntura per ribadire la sua “ferma condanna di ogni atto peccaminoso e criminale di abuso di minori da parte di membri della Chiesa”,

Allo stesso modo, ha sottolineato “la necessità di riparare e di affrontare tali atti in modo conforme alle esigenze della giustizia ed agli insegnamenti del Vangelo”.

Degno del Codice da Vinci”

L’Arcivescovo metropolita di Malines-Bruxelles, monsignor André-Mutien Léonard, ha considerato il lavoro della Giustizia – pur esprimendo il proprio rispetto nei suoi confronti – “un po’ esagerato nelle modalità della perquisizione”.

“Qui in Belgio, il nostro sentimento è moderato dal fatto che qui la giustizia può fare una tale perquisizione, senza limiti”.

“In Italia creerebbe uno scandalo il fatto di aver perquisito anche nella cripta della cattedrale, perforato delle tombe per trovarvi dei documenti segreti – ha aggiunto -. In Belgio invece non creerà tanto stupore”.

In una conferenza stampa concessa a Bruxelles, monsignor Léonard ha affermato scherzando che la perquisizione “è stata degna del Codice da Vinci”.

Nel suo incontro con la stampa, monsignor Léonard ha definito “ottima” la nomina a Vescovo di Bruges di monsignor Jozef De Kesel, finora Vescovo ausiliare di Malines-Bruxelles.

Il presule sostituisce monsignor Roger Joseph Vangheluwe, che in passato aveva abusato sessualmente di un giovane e la cui rinuncia è stata accettata dal Papa poco più di due mesi fa.

L’Arcivescovo di Malines-Bruxelles ha espresso la propria riconoscenza al Papa per la nomina, definendo monsignor De Kesel “un uomo molto capace” e sottolineando che “potrà dare nuova speranza e fiducia ai fedeli della Diocesi di Bruges”.

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ZENIT Staff

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