QUERÉTARO, martedì, 22 giugno 2010 (ZENIT.org).- Il Messico celebra quest’anno due secoli di vita indipendente e cent’anni dall’inizio della Rivoluzione Messicana. Per partecipare a questo evento storico, la Chiesa locale si è proposta tre linee d’azione.
La prima strategia è l’organizzazione di una serie di incontri accademici, quattro dei quali sono già stati realizzati in varie zone del Paese.
La seconda attività è una Messa di azione di grazie, “di richiesta di perdono e di suffragio per coloro che morirono in quei fatti sanguinosi”, che si svolgerà il 1° settembre nella Basilica di Guadalupe con la partecipazione di tutti i Vescovi del Paese. Quindici giorni dopo si realizzerà un atto di azione di grazie anche in tutte le Cattedrali e in tutte le parrocchie messicane.
La terza iniziativa sarà l’elaborazione di un'”esortazione apostolica” redatta dall’episcopato del Paese.
Monsignor Alberto Suárez Inda, Arcivescovo di Morelia e responsabile della Conferenza dell’Episcopato Messicano (CEM) per la celebrazione dei festeggiamenti del Bicentenario, ha affermato in alcune dichiarazioni all’organo informativo della Diocesi di Guadalajara che “la Chiesa ha una missione nella storia, perché i protagonisti di quei fatti sono stati cristiani cattolici, e anche se è sicuro che ebbero delle debolezze, ebbero anche degli aspetti positivi”.
Il presule ha sottolineato che come Chiesa il compito è recuperare il lato positivo di quegli uomini e di quelle donne e riconoscerne i meriti senza cadere in misticismi, perché hanno dato al Paese identità e sovranità.
Riferendosi all’esortazione apostolica in via di elaborazione, ha aggiunto che “gli obiettivi sono ripensare la storia, situarci nel momento presente per vedere quali sono le sfide ereditate e soprattutto incoraggiare la cittadinanza a recuperare gli ideali, ricostruire il tessuto sociale” e creare senso di corresponsabilità in questo “momento così delicato della storia del Messico”.
Una delle sfide di quest’epoca, ha aggiunto, è che il cattolicesimo del popolo messicano si proietti nella vita per “far sì che la nostra cultura e la nostra vita sociale, lavorativa e familiare siano realmente ispirate dall’esaltazione del valore della persona umana”.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]