India: cristiani scioccati da graffiti blasfemi su Gesù e il Papa

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ROMA, lunedì, 21 giugno 2010 (ZENIT.org).- “Profondamente scioccata”: così si presenta la comunità cattolica della città indiana di Schillong dopo che graffiti blasfemi su Gesù e il Papa sono apparsi questo fine settimana in varie zone, tra cui il muro di cinta del Saint Anthony College e la statua di San Giovanni Bosco, posta davanti al Don Bosco Technical Institute.

A pochi mesi dalla pubblicazione di una vignetta blasfema di Cristo rappresentato con Coca Cola e sigaretta in mano su un testo scolastico (cfr. ZENIT, 23 febbraio 2010), nuove offese alla religione cattolica provocano dolore ai fedeli indiani.

Le caricature, cancellate nei giorni scorsi dalla polizia, rappresentavano Benedetto XVI con la scritta “Ricercato” e “Arrestate quest’uomo”, riporta l’agenzia AsiaNews.

Secondo fonti locali, la polemica sarebbe da collegare a un presunto finanziamento di 1,7 milioni di euro concesso dal Governo locale per la copertura in zinco delle due scuole salesiane.

Sotto la statua di Don Bosco, infatti, è comparsa un’immagine del Crocifisso che riportava al posto dell’iscrizione INRI la cifra di 92 milioni di rupie, pari a circa circa 1,7 milioni di euro.

A Schillong, capitale dello Stato del Meghalaya, i cristiani rappresentano circa il 70% della popolazione e sono accusati dalle altre comunità di godere dei favori delle autorità.

L’Arcivescovo di Schillong, monsignor Dominic Jala, ha detto ad AsiaNews che la Chiesa cattolica locale “è profondamente scioccata da questa stupida e deprecabile dissacrazione del monumento a S. Giovanni Bosco e dalle caricature del Papa”.

“Queste azioni blasfeme hanno ferito i nostri sentimenti religiosi”, ha aggiunto.

“Abbiamo chiesto alla popolazione di mantenere la calma e abbiamo organizzato una veglia di preghiera con tutti i cattolici per il prossimo 23 giugno”.

Il presule esclude relazioni tra le scritte e la pubblicazione della vignetta sul testo scolastico.

“Gli autori del libro hanno chiesto scusa alla comunità cristiana e le autorità del Punjab hanno aperto un’indagine contro i religiosi e i leader politici responsabili degli scontri” che sono seguiti all’episodio. “Non penso che i due incidenti siano da collegare, anche se entrambi hanno offeso i sentimenti cristiani”, ha detto.

“Al momento non riusciamo a capire chi o cosa potrebbe aver spinto queste persone a compiere questi maliziosi ritratti e attendiamo i risultati delle indagini”.

Il portavoce della Conferenza Episcopale Indiana, padre Babu Joseph, ha dichiarato all’agenzia Fides che si tratta di “atti esecrabili, che intendono creare disordini e disarmonia nella società”.

“La comunità cristiana in Meghalaya risponderà in modo pacifico, chiedendo che la giustizia faccia il suo corso”, ha sottolineato.

“La Chiesa, come fa di solito in tali casi, si muove seguendo la legalità, senza rispondere alle provocazioni e senza cadere nel tranello, in quanto gli estremisti intendono innescare spirali di violenza per poi approfittarne”.

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ZENIT Staff

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