“Pastore della verità”, convegno sui primi 5 anni di pontificato

Intervista a Mario Ansaldi, fondatore e animatore della Fondazione Isidoro

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di Federica Arfè

 

ROMA, giovedì, 17 giugno 2010 (ZENIT.org).- Si svolgerà a Napoli il 18 giugno, alle ore 16:00, nella sala del Mandato della Augustissima Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini e dei Convalescenti (in Via Portamedina), il convegno promosso dalla Fondazione Isidoro sul tema “Pastore della verità”.

La Fondazione sta vivendo momenti di grande trepidazione e chiama tutti i soci ad un impegno straordinario. L’obiettivo è raccontare i primi cinque anni del pontificato di Benedetto XVI ed inaugurare le tanto attese “Etimologie”: un ciclo di eventi durante i quali le grandi questioni e attrattive del tempo moderno saranno indagate alla luce della lanterna del Vangelo.

Benedetto XVI ed “Etimologie”, dunque, al centro di una dinamica dialettica cui parteciperanno voci eminenti del panorama culturale: Giovanni Maria Vian, Direttore dell’ “Osservatore Romano”; Elio Guerriero, Vicepresidente delle edizioni San Paolo e teologo vicinissimo a Benedetto XVI, per il quale ha curato l’edizione del best seller  “Gesù di Nazareth”; Michele Sorice, docente alla Facoltà di Scienze Politiche della LUISS “Guido Carli”; Romeo Astorri, Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Piacenza e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Gaetano Castello, Vicepreside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale.

La Fondazione Isidoro lancia una proposta interessante di confronto e crescita in cui cultura ed Evangelizzazione sono contigue se non addirittura una l’appendice dell’altra.

Per meglio conoscere ragioni, finalità, aspirazioni e progetti della Fondazione Isidoro, ZENIT ha intervistato Mario Ansaldi, socio fondatore e animatore.

Perchè è nata la Fondazione Isidoro?

Ansaldi: La Fondazione Isidoro è una associazione culturale di ispirazione cristiana nata per favorire l’incontro del Vangelo con le culture contemporanee. Prende il nome da S. Isidoro di Siviglia (560-636), il “doctor egregius”, primo organizzatore della cultura cristiana di cui ha fornito una sistemazione enciclopedica con i suoi scritti. La Fondazione Isidoro risponde all’esigenza di evangelizzazione delle culture lanciata da Paolo VI con l’ Esortazione Apostolica Evangelii nuntiandi. I suoi soci fondatori sono un gruppo di laici e un sacerdote che fa da assistente spirituale.

Che cosa vuol dire analizzare i temi dell’attualità alla luce del Vangelo? 

Ansaldi: È uno degli obiettivi del Progetto Etimologie, che prendendo spunto dalla celebre opera di Isidoro, vuole toccare i grandi temi della cultura riletti a partire dal Vangelo. Etimologie prevede una serie di convegni monotematici in diverse città italiane con la conseguente pubblicazione degli atti. Ma tutto ciò che la Fondazione Isidoro propone ha questa connotazione: portare il Vangelo a confronto con l’attualità degli eventi. Il Vangelo è adventum, è l’evento che dona luce a tutto ciò che il cuore dell’uomo vive.

In che misura Vangelo e cultura possono essere strumenti di libertà ed emancipazione?

Ansaldi: “Conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi” sono le celebri parole che il Vangelo secondo Giovanni consegna alla nostra connaturale fame di Verità e Libertà. È il disegno di Dio per l’uomo che nella sapienza scandalosa della Croce ha il suo apice. Il Vangelo ha una forza rigenerante per le culture che lo accolgono ed è a sua volta origine di nuove espressioni culturali. La storia insegna tutto ciò. L’uomo vive oggi al centro di un incrocio tra culture e non può vivere al di fuori di esse. In questo senso non è immaginabile un uomo senza cultura. Il Vangelo è la via della vera emancipazione dell’uomo dalle sue paure e dall’incapacità a prendere per mano la propria vita, costruendo un futuro per tutti.

Ci racconti un aneddoto sulla nascita ed i primi mesi di attività della sua Fondazione.

Ansaldi: Abbiamo iniziato le nostre attività a Napoli con la proiezione del film “Bella” del regista messicano Alejandro Gomez Monteverde, in anteprima per il sud Italia. Il film è un semplice ed efficace inno alla vita e alla condivisione di essa. L’aneddoto sorprendente è aver visto la sala piena soprattutto di giovani commossi. Molti ci hanno ringraziato addirittura per il bel manifesto che ritrae il fotogramma di un abbraccio. E’ il segno che tanti hanno sete di autenticità e verità e la Fondazione Isidoro è nata per orientare a Cristo questa sete.

Se dovesse parlare della Fondazione a qualcuno in particolare a chi si rivolgerebbe?

Ansaldi: A tutti coloro che hanno voglia di riconoscere la Speranza e darne ragione.

Per quale motivo si è scelto di inaugurare le attività della Fondazione con un convegno dal titolo “Pastore della verità” sui primi cinque anni del papato di Benedetto XVI?

Ansaldi: Parafrasando una celebre espressione di don Primo Mazzolari possiamo dire: “anche noi vogliamo bene al Papa”. Il convegno è voler dare il nostro contributo alla reale lettura del magistero e dell’opera del Papa, il pastore della Verità, il cui apostolato ha il sapore dei grandi come Gregorio Magno. Se Benedetto XVI fosse nato nei primi secoli sarebbe considerato un Padre della Chiesa, per santità di vita e sapienza di dottrina. Lo Spirito Santo non poteva darci un Pontefice migliore per aiutarci a leggere il nostro tempo e scorgerci il Volto di Cristo. Questo è ciò che pensa la Fondazione Isidoro.

Progetti per il futuro?

Ansaldi: Venerdì 18 giugno si terrà a Napoli il primo convegno delle Etimologie sui primi cinque anni di pontificato di Benedetto XVI. Successivamente lavoreremo in partneriato con la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale alla creazione di Catholipedia, un portale web in cui riunire tutto il sapere cattolico: una sorta di enciclopedia online. È il fronte su cui Sant’Isidoro si sarebbe mosso se fosse stato un uomo del XXI secolo.

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ZENIT Staff

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