ROMA, giovedì, 10 giugno 2010 (ZENIT.org).- “Il Paese ha bisogno di trasparenza e legalità, non di segretezza”. E' quanto ha affermato il presidente delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli), Andrea Olivero, in merito al disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche e ambientali, approdato questo giovedì al Senato dove si voterà sulla fiducia posta dal Governo.

“Di fronte all'emergenza legalità che affligge gravemente il nostro Paese – ha spiegato il presidente delle Acli in una nota - e che viene portata a conoscenza dell'opinione pubblica proprio grazie alle indagini dei magistrati e alle cronache dei giornalisti, ci saremmo aspettati dalla politica altre risposte: nuove regole contro la corruzione, un potenziamento delle capacità investigative, un'interpretazione più rigorosa del senso dello Stato e della moralità pubblica”.

“Si procede, invece, pervicacemente, malgrado le correzioni delle ultime ore, a ridurre gli spazi di azione di magistrati e giornalisti, per giunta a colpi di maggioranza, anzi 'blindando' i testi per coprire i dissidi all'interno della stessa coalizione di Governo”.

“Certamente – ha aggiunto Olivero - il diritto alla riservatezza dei cittadini è importante, le violazioni al segreto istruttorio vanno impedite, i giornalisti possono e devono essere richiamati ad un maggior senso di responsabilità nell'utilizzo delle informazioni di cui vengono in possesso. Per tutelare queste esigenze era ed è possibile trovare soluzioni ragionevoli e condivise”.

Tuttavia, ha precisato, “è la corruzione la vera emergenza del Paese, con ricadute gravissime non solo sul piano politico ed economico - l'evasione fiscale, il lavoro sommerso, lo spreco di denaro pubblico, le mafie e le clientele - ma anche sul piano sociale ed educativo: il venir meno del senso dello stato, della legalità, del bene comune”.

“Per fare crescere finalmente la democrazia nel nostro Paese – ha concluso il presidente delle Acli – avremmo allora bisogno di maggiore responsabilità e trasparenza, non certo di maggiore segretezza. E per far questo la libertà d'informazione non è solo un diritto fondamentale della Costituzione ma anche un dovere imprescindibile”.