Benedetto XVI: Gesù è l'amore che trasforma il mondo

L’omelia duranta la celebrazione del Corpus Domini a San Giovanni in Laterano

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ROMA, venerdì, 4 giugno 2010 (ZENIT.org).- “La forza divina del sacerdozio di Cristo trasforma l’estrema violenza e l’estrema ingiustizia in atto supremo di amore e di giustizia”. Lo ha detto Benedetto XVI nell’omelia della celebrazione del Corpus Domini, presieduta nella serata di giovedì 3 giugno, nella Basilica di San Giovanni in Laterano.

“Questa – ha spiegato poi il Papa – è l’opera del sacerdozio di Cristo, che la Chiesa ha ereditato e prolunga nella storia, nella duplice forma del sacerdozio comune dei battezzati e di quello ordinato dei ministri, per trasformare il mondo con l’amore di Dio”.

Gesù, ha continuato il Santo Padre, non era un sacerdote secondo la tradizione giudaica, criticava “l’impostazione che dava valore ai precetti umani legati alla purità rituale piuttosto che all’osservanza dei comandamenti di Dio, cioè all’amore per Dio e per il prossimo”.

La sua stessa morte non ha nulla dei sacrifici antichi, era offerta, unione della sua volontà con quella del Padre: “ha assunto la nostra umanità e per noi si è lasciato ‘educare’ nel crogiuolo della sofferenza, si è lasciato trasformare da essa, come il chicco di grano che per portare frutto deve morire nella terra”.

Ed “è grazie a questa trasformazione – ha continuato – che Gesù Cristo è diventato ‘sommo sacerdote’ e può salvare tutti coloro che si affidano a Lui”; “Egli non era sacerdote secondo la Legge, ma lo è diventato in maniera esistenziale nella sua Pasqua di passione, morte e risurrezione”.

“E’ l’amore divino che trasforma – ha concluso –: l’amore con cui Gesù accetta in anticipo di dare tutto se stesso per noi”.

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ZENIT Staff

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