Appello del Papa per Gaza: la violenza genera altra violenza

Benedetto XVI commenta l’assalto israeliano contro la “Freedom Flotilla”

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ROMA, giovedì, 3 maggio 2010 (ZENIT.org).- La violenza provoca solo altra violenza, occorre al contrario cercare “soluzioni giuste attraverso il dialogo”. Ha commentato così Benedetto XVI le notizie sulle nuove tensioni esplose a Gaza, in seguito al blitz sferrato nella mattina del 31 maggio dalle forze israeliani contro la “Freedom Flotilla”.

A conclusione dell’Udienza generale de mercoledì in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha espresso il proprio cordoglio per le vittime delle “tragiche vicende”, che hanno portato all’uccisione di 10 persone e al ferimento di altri 30 civili: “Ancora una volta ripeto con animo accorato che la violenza non risolve le controversie, ma ne accresce le drammatiche conseguenze e genera altra violenza”.

“Faccio appello – ha continuato – a quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale affinché ricerchino incessantemente soluzioni giuste attraverso il dialogo, in modo da garantire alle popolazioni dell’area migliori condizioni di vita, in concordia e serenità”. 

“Il Signore sostenga gli sforzi di coloro che non si stancano di operare per la riconciliazione e la pace”, ha concluso.

Nel commentare la vicenda il Presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, ha definito l’assalto dei soldati israeliani “un’azione assolutamente ingiustificabile sia sul piano militare che su quello politico”.

“Se un Paese democratico come Israele – spiega il presidente delle Acli – non è più in grado di rispettare le regole del diritto internazionale, salvaguardando le vite dei civili, la pace si farà sempre più lontana e la posizione di Israele sempre meno sicura. Il popolo israeliano può e deve esigere dai suoi governanti il rispetto dei diritti umani fondamentali”.

Per Olivero è “assolutamente necessario un intervento forte e autorevole della comunità internazionale, che per oltre un anno dai tragici fatti di Gaza, nel Natale 2008, è restata praticamente immobile. Il principio dell’ingerenza umanitaria deve finalmente valere anche per il conflitto israelo-palestinese. Israele deve capire che l’isolamento non giova alla sua causa, e che l’intervento della comunità internazionale è l’unica garanzia per la sua sicurezza”.

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ZENIT Staff

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