ROMA, mercoledì, 19 maggio 2010 (ZENIT.org).- Il 16 maggio scorso si è svolto nella casa del Pime a Mascalucia (Catania) un incontro tra circa 160 partecipanti all’associazione “Famiglie missionarie Aquila e Priscilla”, nata tre anni fa per iniziativa di padre Adriano Cadei e padre Bruno Piccolo, centrata sulla figura del Venerabile padre Clemente Vismara (1897-1988), per 65 anni missionario in Birmania, la cui beatificazione è prevista nei prossimi anni.
Clemente è invocato “Protettore dei bambini” perché ha sempre raccolto nella sua missione di Mong-Lin e poi Mong-Ping, nella diocesi di Kengtung fra le tribù dei monti birmani, migliaia di bambini e bambine allevandoli con l’aiuto delle suore di Maria Bambina fino all’età del matrimonio e dando loro istruzione, un mestiere ed educandoli alla fede e alla vita cristiana. Viveva con 200-250 orfani, bambini abbandonati, handicappati, figli di lebbrosi o di fumatori d’oppio, gemelli condannati all’eliminazione. Dalla sua cura dei piccoli sono venuti fra l’altro una decina di sacerdoti e molte più suore, oltre a molti professionisti e personalità della società civile.
L’incontro del 16 maggio è iniziato al mattino con la mia conferenza su “Come padre Clemente educava i suoi ragazzi”, cioè i suoi criteri educativi che possono insegnare molto alle famiglie e alle scuole italiane oggi; e le testimonianze di cinque coppie di giovani sposi che hanno ottenuto il loro primo figlio pregando padre Clemente, mentre non riuscivano ad ottenerlo in altro modo. Infine la proiezione di un “diaporama” (diapositive musicate e commentate) sul viaggio in Birmania di padre Adriano Cadei, anche lui missionario in Birmania (ora a Mascalucia), e del dott. Sebastiano Percolla che assieme alla moglie Concetta ed alla figlia Roberta hanno ripercorso i luoghi in cui è vissuto padre Clemente . Dopo il pranzo in comune, alle 16 la Santa Messa solenne con omelia sull’Ascensione di Gesù e la preghiera comunitaria per tutti i bambini delle famiglie che partecipano ad “Aquila e Priscilla”, con l’elenco dei loro nomi, i cui genitori hanno chiesto di ricordarli al Signore.
Il fatto che merita di essere segnalato è che la devozione a padre Clemente, diffusa da “Aquila e Priscilla” anche con il loro bollettino mensile (omonimo) inviato da tre anni on-line specialmente alle famiglie, ha portato ad una moltiplicazione delle preghiere per i bambini. Commoventi le testimonianze portate all’incontro di Mascalucia da cinque giovani coppie che hanno ottenuto il loro primo figlio attraverso la preghiera in comune fra marito e moglie a padre Clemente. E hanno portato con sé i piccoli, mentre altri sono già in arrivo. Una signora ha detto fra le lacrime, ed è stata molto applaudita, che era incinta e i medici le consigliavano di abortire perché il bambino non poteva nascere bene. Lei e il marito l’hanno voluto ad ogni costo e oggi hanno un bel bambino che è la gioia di tutta la famiglia. Un’altra signora dice: “Avevo già 45 anni quando donai una foto di padre Clemente ad una mia conoscente che non era riuscita ad avere una gravidanza. Ne tenni una per me e pregavo per lei affinché fosse esaudito il suo desiderio. Dopo qualche mese ho avvertito che qualcosa cambiava in me. Ho pensato: è la menopausa che arriva. Ho fatto gli esami e quasi non credevo quando mi dicono: lei è incinta! Il bambino è nato bene e non sappiamo come ringraziare il Signore che ce l’ha dato. Anche la mia conoscente ebbe la grazia della gravidanza e della maternità”.
Le famiglie che hanno ottenuto il loro figlio pregando padre Clemente sono molto più numerose. Di due altre non presenti sono state lette le testimonianze scritte. Le famiglie presenti a Mascalucia hanno pregato affinché padre Clemente Vismara venga presto proclamato beato e presentato a tutta la Chiesa come un missionario modello e protettore dei bambini.
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*Padre Piero Gheddo (www.gheddopiero.it), già direttore di Mondo e Missione e di Italia Missionaria, è stato tra i fondatori della Emi (1955), di Mani Tese (1973) e Asia News (1986). Da Missionario ha viaggiato nelle missioni di ogni continente scrivendo oltre 80 libri. Ha diretto a Roma l'Ufficio storico del Pime e postulatore di cause di canonizzazione. Oggi risiede a Milano.