Il transumanesimo e la Chiesa

Intervista al prof. Robert Gahl, docente di Etica fondamentale alla Santa Croce

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di Marialuisa Viglione

ROMA, martedì, 25 maggio 2010 (ZENIT.org).- Per qualcuno il termine transumanesimo non significa nulla. Eppure sta dilagando. Perlomeno negli Stati Uniti. Alcuni film che si ispirano a quella filosofia: Matrix, Ai – artificial intelligence (intelligenza artificiale); Iron Man, Blade runner, Avatar. Film di successo, che non possono non aver lasciato un segno nelle coscienze.

Ce ne parla il professor Robert Gahl, americano del Wisconsin, ingegnere, filosofo e teologo, che insegna Etica fondamentale all’Università Pontificia della Santa Croce di Roma.

Cos’è il transumanesimo?

Gahl: La parola vuol dire qualcosa di diverso o oltre l’umano. E questo è un concetto anticristiano. Non può esistere l’oltre-umano nella storia. L’uomo non può diventare qualcos’altro. Perché il punto di riferimento stabile nel tempo è Gesù, uomo perfetto, ieri oggi e domani.

Perché pensa che sia impossibile arrivare un giorno a un qualcosa che supera l’uomo, a un’immortalità materiale, nel senso di vivere nella storia per sempre?

Gahl: Non si può abbandonare il concetto di umanità e pensare a qualcosa di diverso. Per la nostra natura noi siamo autotrasformabili, in quanto esseri spirituali, a immagine di Dio, potenziati dalla ragione. Mentre la natura umana resta uguale, c’è l’evoluzione biologica. Non la trasformazione della specie. I cambiamenti sono accidentali, non sostanziali. Possiamo modificare noi stessi, il contesto sociale, acquisire nuove abilità, come andare in bicicletta. Ma restiamo uomini. Utilizziamo nuovi strumenti, nuovi linguaggi, alteriamo la costituzione genetica (si fa anche senza volerlo fare).

Si riferisce all’eugenetica?

Gahl: L’eugenetica è negativa perché prevede l’eliminazione dell’essere umano (l’omicidio dei down, disabili, handicappati….).

Quindi la tecnologia può essere positiva o negativa a seconda del fine?

Gahl: Acquisiamo aspetti nuovi di conoscenza, nuove tecnologie, per migliorare gli esseri umani. E queste novità sono usate bene o male.

Quando sono usate bene?

Gahl: Quando si applicano le regole morali di rispetto della persona, che è libera e deve essere amata per se stessa. E quindi non deve essere strumentalizzata per altri fini.

E male?

Gahl: Appunto quando si sfruttano le persone, si utilizzano per altri fini. Se invece si aiutano è per il loro bene.

Un esempio di transumanesimo?

Gahl: I replicanti di Blade Runner sono transumani, superano l’umanità, hanno prestazioni migliori, eppure sono schiavi, che poi si ribellano… E il film si chiede: cos’è l’essere umano? La risposta del film è positiva: è uomo chi è capace di amore, di libertà e di rispetto per gli altri.

Il bene del progresso scientifico?

Gahl: È quando si tratta ognuno come se fosse fine a se stesso. Se si eliminano o sfruttano o manipolano le persone (aborti, omicidi, strumentalizzazioni per gli esperimenti) il progresso è cattivo. Se serve per aiutarle è positivo.

Qualche esempio negativo e positivo del transumanesimo?

Gahl: Oggi va di moda il neuro enhancement, un tipo di sviluppo per aumentare la funzione neuronale, il cervello.

E cosa c’è di negativo a potenziare il cervello?

Gahl: E’ positivo per esempio in alcuni campi della medicina, per stimolare il nervo ottico. Ma se si utilizza per manipolare la persona, va contro la morale. Per esempio le macchine create per provocare sensazioni sessuali perverse, fuori dal rapporto d’amore,  provocano disordini, con un abbassamento narcisistico. Creano una realtà virtuale che sostituisce la relazione.

Altri meccanismi perversi di manipolazione della neuro enhancement?

Gahl: Ci sono dei farmaci in laboratorio che consentirebbero di lavorare anche 40 ore senza aver bisogno di dormire, per esempio per i piloti di aerei. Il problema è: come sarebbe applicato? Come fanno i test per verificare che non ci siano degli effetti collaterali e qual è il risultato complessivo sull’organismo umano e sulla qualità di vita personale? Se potessi scegliere, se fossi ugualmente riposato dormendo un po’ meno, posso dedicare più tempo alla famiglia. Il rischio è: chi somministra i farmaci e perché? Il datore di lavoro? È fondamentale il rispetto della persona e della sua libertà di scelta.

Un po’ come per il doping?

Gahl: Il doping sportivo è una specie di enhancement per migliorare le prestazioni. Ma a che costo? È molto diffuso nello sport liceale negli Usa, perché non ci sono rigorosi controlli antidoping. Il ragionamento è: avrò successo, entrerò in una buona squadra. Se il contesto obbliga, lede la libertà. Inoltre ci sono degli effetti collaterali molto pericolosi.

Qual è la sua posizione?

Gahl: Non è bene obbligare le persone a fare esperimenti su se stessi. Il transumanesimo ha dei rischi. È necessario rispettare la libertà. Il criterio fondamentale è rispettare e voler bene. La persona è fine a se stessa, e non strumento per altro.

Altro settore del transumanesimo è il cyborg e la robotica. Che ne pensa?

Gahl: Bene il cyborg che salva la vita come il pacemaker per il cuore. O i robot che evitano di fare cose ripetitive e liberano l’uomo per attività più creative. Ma il robot – lo stanno facendo in Giappone – specializzato per celebrare le nozze o per accogliere i clienti in albergo elimina la relazione e crea un mondo virtuale in cui l’uomo interagisce con machine invece di relazionarsi con altre persone. L’accoglienza deve essere, perlomeno in parte, umana e questa parte non può essere sostituita. Avere un’interfaccia con la macchina che sostituisce ogni contatto umano è contro la nostra dignità. Ho bisogno di relazionarmi.

La posizione della Chiesa?

Gahl: La Chiesa spinge per il progresso scientifico, per le scoperte volte a beneficiare l’uomo, migliorarlo, potenziarlo. Ma è contraria alla manipolazione dell’uomo, agli esperimenti sull’uomo, perché contro la libertà e la dignità.

Altro aspetto del transumanesimo è il ricercare l’immortalità?

Gahl: I transumanisti antricristiani materialisti – soprattutto americani e inglesi – cercano l’immortalità sulla terra, allungare la vita per sempre, essere perdurevoli. La speranza materialista è quella di vivere per sempre. Ma non è una vita migliore, con una visione beatifica di Dio.

La risposta del Papa?

Gahl: Bisogna recuperare l’aspirazione al cielo, anziché allungare la vita per sempre. L’ha detto ai luterani nel Kirchentag, la Giornata ecumenica delle Chiese in Germania: ciò che l’uomo più profondamente desidera è l’amicizia, la felicità, l’amore. Non da soli, ma con un altro. Ciò dipende dal dono. C’è quindi la necessità di un Salvatore. Solo con il Salvatore si può raggiungere il Cielo.

Il mito dell’eterna giovinezza non è mai morto?

Gahl: C’era già nell’antichità. La fonte dell’eterna giovinezza è una sorta di transumanesimo antico.

Il suo messaggio di felicità a transumanisti e non?

Gahl: La famiglia al primo posto: contro qualsiasi tentativo di manipolare la nascita dei bambini (eugenetica)  per migliorare la specie umana. È una violazione alla libertà di amore tra i genitori. L’affetto sperimentato in famiglia – che è l’amore incondizionato – anticipa la felicità del Cielo: è qui che troviamo la gioia attraverso la vita vissuta per gli altri.

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ZENIT Staff

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