IX Incontro del Centro italiano di Lullismo a Roma

Presentazione del volume “Da Raimondo Lullo a Nicola Eimeric”

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ROMA, giovedì, 20 maggio 2010 (ZENIT.org).- Venerdì 21 maggio si terrà presso la Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma il IX Incontro del Centro italiano di Lullismo.

Il Centro Italiano di Lullismo, costituito il 25 gennaio 2002 e intitolato al padre Erhard Wolfram Platzeck, è nato perché gli studiosi di Lullo in Italia potessero usufruire di un momento di incontro, di scambio e di iniziative finalizzati all’approfondimento degli studi intorno al pensatore catalano e al lullismo.

Per l’occasione verrà presentato il volume “Da Raimondo Lullo a Nicola Eimeric: storia di una falsificazione testuale e dottrinale” a cura di S. Muzzi (Edizioni Antonianum, Roma 2010).

L’incontro avrà inizio alle ore 15.30 di venerdì con i saluti di padre Pietro Messa, Preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani, e del prof. Josep Perarnau i Espelt, della Facoltà di Teologia della Catalogna.

Nello spirito secondo cui è stato costituito il Centro, l’incontro dedicherà una sezione alla comunicazione dei “lavori in corso” su temi lulliani dei partecipanti, quale occasione di aggiornamento e di approfondimento su tali temi.

Sono previsti poi gli interventi di mons. Sandro Corradini, Promotore Generale della Fede nella Congregazione per le cause dei Santi, e del prof. José Antonio Merino, docente ordinario di Filosofia alla Pontificia Università Antonianum.

Nella presentazione al volume “Da Raimondo Lullo a Nicola Eimeric” mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, ricorda che Ramon Llull “è stato per secoli una figura controversa”.

“Già fin dai tempi quasi immediati alla sua morte, per l’opera soprattutto dell’inquisitore Nicolau Eimeric, incominciarono i dubbi sull’ortodossia del suo pensiero – scrive –. A Eimeric ha fatto eco durante i secoli tutta una serie di ‘antilullisti’ che hanno cercato di dimostrare l’eterodossia del nostro Dottore”.

“Ma queste accuse, o al meno molte di esse, col progredire della storia, si sono rivelate manifestamente infondate – aggiunge mons. Ladaria –. L’infondatezza si è dimostrata in diversi casi per il fatto che le proposizioni che si presupponevano estratte dalle opere lulliane erano state citate con imprecisione e senza accuratezza, quando non in modo falso”.

“Per altre questioni di fondo è stato lo stesso sviluppo dogmatico a fare cadere i sospetti”, sottolinea, come dimostra il “caso emblematico dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima, privilegio del quale Ramon fu un accanito difensore”.

Invece, continua ancora, “per quanto riguarda altri aspetti del suo pensiero, che lo collocano in un linea di ispirazione agostiniana, si costata la sostanziale coincidenza con autori riconosciuti e dottori della Chiesa come sant’Anselmo o san Bonaventura”.

[Per informazioni: Via Merulana, 124 – 00185 Roma; tel. 39.06.70373502; fax: 39.06.70373604; e-mail: sssmf@antonianum.eu; sito: www.antonianum.eu/medieval.htm]

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ZENIT Staff

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