di Carmen Elena Villa
CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 19 maggio 2010 (ZENIT.org).- La cultura, l’arte e la musica sono diventati elementi indispensabili per il dialogo tra cattolici e ortodossi.
Attraverso la musica “possiamo dire qualcosa che non si può dire con termini diplomatici o politici”, ha detto l’Arcivescovo ortodosso Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca.
Il presule è intervenuto a un incontro con i giornalisti che ha avuto luogo questo mercoledì mattina nella sede del Pontificio Consiglio della Cultura a proposito delle Giornate di cultura e spiritualità russa in Vaticano, in svolgimento fino a questo giovedì.
L’evento è promosso dal Patriarcato di Mosca, dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e dal Pontificio Consiglio della Cultura.
“E’ possibile vivere questo dialogo a diversi livelli, anche nelle persone semplici”, ha detto l’Arcivescovo.
“E’ cresciuta infatti la coscienza tra cattolici e ortodossi di non essere in competizione ma alleati”, ha spiegato. Le rivalità del passato “dovrebbero restare lì, nel passato”.
Ha quindi segnalato le nuove sfide che bisogna affrontare in questo dialogo tra cattolici e ortodossi, come “la decristianizzazione dei nostri Paesi”. “Abbiamo un campo cargo, e questa coscienza darà una collaborazione maggiore”.
Nuovi tempi che esigono un dialogo aperto
Il Vescovo Hilarion ha sottolineato che i cambiamenti culturali esigono sempre più un dialogo aperto tra cattolici e ortodossi: “Oggi ci sono tanti matrimoni misti. Speso incontriamo una persona ortodossa insieme a un’altra cattolica”.
“Tutta la cultura russa è fondata su un mondo cristiano”, ha ricordato l’Arcivescovo. “Quando tutte le attività erano proibite, la cultura ci portava avanti”.
“Anche la musica spirituale russa si fa molto sentire nella liturgia cattolica, per non parlare di quante persone leggono Dostojevski e altri autori”.
L’attuale pontificato
Hilarion di Volokolamsk ha ricordato che in vari settori della Chiesa ortodossa “è stata accolta in modo positivo l’elezione di Benedetto XVI”, soprattutto per “la sua posizione nelle questioni morali”, e ha assicurato che da parte degli ortodossi “c’è un impegno per osservare e promuovere i valori tradizionali”.
Quanto ai temi teologici del dialogo tra ortodossi e cattolici, ha segnalato che “durerà molti anni e non possiamo compromettere la collaborazione in altri campi”.
“Ogni tappa del dialogo finisce con un testo in cui i cattolici e gli ortodossi dicono qualcosa insieme. L’importante è che sia recepito non solo dai teologi, ma anche dai fedeli”.
Superare le differenze
“Non dobbiamo ripetere gli sbagli del passato. E’ importante che i risultati del nostro lavoro possano essere recepiti”, ha proseguito l’Arcivescovo.
Dal canto suo, il Cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha dichiarato che questa iniziativa è un’opportunità per “approfondire una nuova dimensione dei nostri rapporti ecumenici stessi”.
“La triste millenaria separazione tra l’Oriente e l’Occidente non è causata solo da differenze teologiche, neppure solo da conflitti politici, ma soprattutto da un allontanamento, un estraniamento ed una alienazione culturale, che oggi, nel segno dell’integrazione tra Europa Orientale ed Occidentale”, ha aggiunto il porporato.
Una distanza che “dobbiamo superare” non nel senso di un livellamento, “ma nel senso di un reciproco arricchimento, in una comunione senza fusione o assorbimento”.
La comunione può essere “una forte testimonianza comune della ricchezza della cultura europea e delle sue radici cristiane, oggi, purtroppo, spesso dimenticate oppure negate e rifiutate”.
Attività
Nel contesto di queste Giornate si realizzerà un’esposizione fotografica nella parrocchia ortodossa russa di Santa Caterina dal titolo “La chiesa ortodossa russa oggi”, con fotografie di Vladimir Chodakov.
Ci sarà anche un simposio sul tema “Ortodossi e cattolici in Europa oggi. Le radici cristiane e il comune patrimonio culturale di Oriente e Occidente”, con l’intervento del Cardinale Kasper, di monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Pavel Lungin, Andrea Riccardi e Boris Ananiev.
Questo giovedì, alle 18.00 nell’Aula Paolo VI, si svolgerà in onore di Papa Benedetto XVI un concerto dell’Orchestra Nazionale Russa, del Coro Sinodale di Mosca e della Cappella di Corni russa.