Nella tempesta, il Papa rende omaggio alla fedeltà di tanti sacerdoti

Atto di consacrazione dei presbiteri al Cuore Immacolato di Maria a Fatima

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FATIMA, mercoledì, 12 maggio 2010 (ZENIT.org).- In piena “tempesta”, Benedetto XVI ha reso omaggio – giungendo a Fatima questo mercoledì – a tutti i sacerdoti che donano la propria vita a Dio e ai fratelli e ha elevato un atto di consacrazione dei sacerdoti al Cuore Immacolato di Maria.

“A tutti voi che avete donato la vita a Cristo, desidero, questa sera, esprimere l’apprezzamento e la riconoscenza ecclesiale. Grazie per la vostra testimonianza spesso silenziosa e per niente facile; grazie per la vostra fedeltà al Vangelo e alla Chiesa”, ha affermato.

L’atto di consacrazione è stato il culmine dei Vespri con sacerdoti, religiose, religiosi, seminaristi e diaconi che riempivano la moderna chiesa della Santissima Trinità.

E’ stato un momento al quale il Pontefice ha voluto dare un’atmosfera di intimità: “Permettetemi di aprirvi il cuore per dirvi che la principale preoccupazione di ogni cristiano, specialmente della persona consacrata e del ministro dell’Altare, dev’essere la fedeltà, la lealtà alla propria vocazione, come discepolo che vuole seguire il Signore”.

Il protagonista dell’incontro non è stato tuttavia il Papa, ma Cristo presente nel sacramento dell’Eucaristia, che è stato adorato dai presenti.

“Siamo liberi per essere santi; liberi per essere poveri, casti e obbedienti; liberi per tutti, perché staccati da tutto; liberi da noi stessi affinché in ognuno cresca Cristo”, ha affermato.

In questo modo, i sacerdoti possono essere “presenza” di Cristo, “liberi per portare all’odierna società Gesù morto e risorto, che rimane con noi sino alla fine dei secoli e a tutti si dona nella Santissima Eucaristia”.

Il Pontefice ha quindi confessato il suo desiderio che questo Anno Sacerdotale, che si concluderà l’11 giugno, lasci tra i consacrati la grazia di “una vera intimità con Cristo nella preghiera, poiché sarà l’esperienza forte ed intensa dell’amore del Signore che dovrà portare i sacerdoti e i consacrati a corrispondere in un modo esclusivo e sponsale al suo amore”.

Nell’atto di consacrazione, il Pontefice ha chiesto alla Vergine la sua intercessione per “non cedere ai nostri egoismi, alle lusinghe del mondo ed alle suggestioni del Maligno”.

“Preservaci con la tua purezza, custodiscici con la tua umiltà e avvolgici col tuo amore materno, che si riflette in tante anime a te consacrate diventate per noi autentiche madri spirituali”, ha implorato.

“La tua presenza faccia rifiorire il deserto delle nostre solitudini e brillare il sole sulle nostre oscurità, faccia tornare la calma dopo la tempesta, affinché ogni uomo veda la salvezza del Signore, che ha il nome e il volto di Gesù, riflesso nei nostri cuori, per sempre uniti al tuo!”, ha concluso.

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ZENIT Staff

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