ROMA, martedì, 4 maggio 2010 (ZENIT.org).- Lo studio della Bibbia sta trasformando la vita dei cristiani nell’India nord-orientale e sta portando ad azioni pratiche.
Parlando all’associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), padre Thomas Manjaly, professore di Bibbia all’Oriens Theological College di Shillong, ha detto che la Scrittura è fondamentale per i cattolici che vivono nello Stato indiano del Meghalaya.
“La Bibbia occupa un posto molto importante nella vita della Chiesa nel nord dell’India – ha spiegato -. Una delle ragioni principali è la forte influenza protestante nella regione”.
Più del 70% degli abitanti del Meghalaya è cristiano, e per padre Manjaly circa il 60% dei cristiani del nord-est dell’India è costituito da protestanti.
“Hanno sviluppato una cultura biblica che è entrata nelle comunità cattoliche, il che è molto positivo”, ha sottolineato.
Lo studio della Bibbia è fondamentale per un movimento di piccole comunità cristiane sviluppatesi nelle parrocchie cattoliche negli ultimi 15 anni.
“Ha aiutato le persone a impegnarsi maggiormente con la Parola di Dio”, ha detto il sacerdote. “Ascoltano la Bibbia in piccoli gruppi, la sentono spiegare e poi pregano”.
Questi gruppi, ha rimarcato, aiutano i fedeli ad applicare la Bibbia alla propria vita e mettono in pratica ciò che hanno studiato.
La Bibbia, centro della casa
Le famiglie cattoliche, ha proseguito il presbitero – che ha ringraziato per il significativo aiuto economico che ACS fornisce ai programmi biblici diocesani -, onorano la Bibbia riservandole un posto speciale nella casa, dove diventa il centro di una sorta di tempio.
Questo “insediamento” della Bibbia, ha ricordato, è compiuto da un leader della comunità locale, da un catechista o da una suora che fa visita alla famiglia.
La cerimonia prende la forma di un breve servizio di preghiera preparato dalla Chiesa nella lingua locale. Padre Manjaly, membro della Pontificia Commissione Biblica vaticana, ha anche spiegato come sia comune per le famiglie leggere insieme la Bibbia.
“Alcune persone in casa possono non saper leggere, così qualcuno che lo sa fare legge per tutta la famiglia”.
La Bibbia sta anche aiutando a promuovere una moderna forma di adorazione.
“Fino all’ultimo quarto del secolo scorso avevamo inni nella lingua locale Khasi, traducendo quelli portati dai missionari tedeschi e italiani”, ha osservato padre Manjaly.
“Si è poi tentato di comporre inni in lingua Khasi usando musica Khasi – presi dai testi della Scrittura -, così ora non c’è musica italiana, tedesca o spagnola, ma la nostra musica”.
I nuovi inni, ha concluso, si basano soprattutto sul Vangelo – le parabole, o i brani che raccontano la vita di Gesù -, sulle lettere di San Paolo e sui Salmi.