Parlare, vivere e testimoniare la fedeltà del sacerdozio

Card. Scherer: la testimonianza di vita sacerdotale suscita nuove vocazioni

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di Alexandre Ribeiro

SAN PAOLO, maggio 2010 (ZENIT.org).- Le cattive notizie che coinvolgono parte del clero non devono mettere a tacere la testimonianza di fedeltà al sacerdozio, considera l’Arcivescovo di San Paolo.

Secondo il Cardinale Odilo Scherer, bisogna continuare a parlare delle vocazioni sacerdotali, oltre a diffondere gli esempi positivi e le testimonianze di sacerdoti che esercitano con cura il proprio ministero.

In un articolo di questa settimana della rivista arcidiocesana “O São Paulo“, il porporato ricorda che domenica scorsa è stata celebrata la 47ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, in cui la Chiesa “prega e chiede che non manchino autentici continuatori della missione del Buon Pastore”.

Il Cardinale sottolinea che il Messaggio di Benedetto XVI per questa occasione è collegato all’Anno Sacerdotale, sul tema “La testimonianza suscita vocazioni”.

“Anche se la chiamata è, al di sopra di tutto, frutto dell’azione gratuita di Dio, anch’essa è favorita dalla qualità della testimonianza personale e comunitaria di coloro che sono già sacerdoti ed esercitano il ministero sacerdotale”, ha affermato monsignor Scherer.

“Quanti hanno accolto la vocazione sacerdotale perché sono stati segnati dall’esempio e dalla testimonianza di un altro sacerdote! Quanti hanno seguito l’esempio di Ignazio di Loyola, di don Bosco, di Filippo Neri, di San Giovanni della Croce…”.

Il porporato spiega che Benedetto XVI, nel suo Messaggio, elenca alcuni “elementi fondamentali” che devono caratterizzare la vita sacerdotale.

Cita quindi “l’amicizia con Cristo, con il quale si impara a ‘stare in compagnia di Dio’; la piena offerta della vita a Dio, che si traduce poi nella donazione completa e gioiosa ai fratelli, affidati al ministero pastorale del sacerdote; la testimonianza di sincera comunione fraterna con gli altri sacerdoti, che è la caratteristica dei discepoli di Cristo”.

“Tutto ciò può risvegliare in altri giovani il desiderio di vivere in modo simile”, ha affermato.

Secondo il Cardinale, “in tempi di divulgazione di scandali sui comportamente sacerdotali, potrebbe venire la tentazione di tacere, di non parlare più della vocazione sacerdotale”.

“Con tante notizie negative sui presbiteri, che effetto potrebbe avere una riflessione sulla vocazione sacerdotale? Questa, però, sarebbe una logica disfattista”.

“Dobbiamo continuare a parlare, a vivere e a testimoniare in modo gioioso e umile la fedeltà al sacerdozio, rendendo noti gli esempi di sacerdoti santi”, ha dichiarato.

“Non dimentichiamo che la vocazione è, al di sopra di tutto, frutto della grazia di Dio; e ricordiamoci anche che nella storia della Chiesa sono stati proprio i periodi di crisi quelli più fecondi per far nascere nuove vocazioni e iniziative fruttuose per la formazione sacerdotale”.

[Traduzione dal portoghese di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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