Risposta dell'Ufficio Cattolico dell'Infanzia ai casi di pedofilia

“Nessuna istituzione dedita ai bambini è al riparo da queste situazioni”

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GINEVRA, martedì, 27 aprile 2010 (ZENIT.org).- “Di fronte agli atti di pedofilia, sviluppiamo una cultura di rispetto per la dignità e i diritti del bambino”, esorta un comunicato dell’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia (BICE, dalle iniziali in francese).

“La dignità e i diritti del bambino” sono al centro della missione di questo organismo, che condanna “ogni forma di abuso sessuale sui bambini, ovunque si commetta e chiunque ne sia l’autore”.

La BICE si dice “costernata” per le rivelazioni sugli abusi di bambini da parte di sacerdoti della Chiesa cattolica.

“Queste violazioni devono essere portate davanti alla Giustizia – indica il comunicato -. La colpevolezza, una volta dimostrata, non può restare impunita”.

Riconoscere che la persona che ha subito abusi è una vittima rappresenta per l’organizzazione un primo passo nel processo della sua riabilitazione.

Ad ogni modo, l’entità insiste sul lavoro di prevenzione e di mobilitazione delle comunità e delle istituzioni per difendere i bambini da questi atti.

In questo senso, apprezza “la pubblicazione, da parte della Santa Sede, di linee direttrici che richiedono, tra le altre cose, il ricorso sistematico alla Giustizia civile nei casi di abuso o di violenza sessuale”.

“Nessuna istituzione dedita ai bambini è purtroppo al riparo da queste situazioni”, ricorda la BICE nel suo comunicato, pubblicato sulla prima pagina della sua web.

Per questo, continua, si è dotata da molti anni di un codice di condotta che prevede in questi casi di ricorrere alla Giustizia. Al momento di entrare nell’organizzazione, il personale e tutti i responsabili devono aderire a questa regolamentazione, e devono poi rispettarla.

“Si tratta di promuovere comportamenti e di creare un ambiente per prevenire questi atti”, aggiunge.

Conformemente alla sua vocazione internazionale, la BICE invita anche a lavorare “all’applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti del bambino, e soprattutto all’applicazione dei suoi articoli 19 e 34, che ordinano agli Stati di difendere i bambini da tutte le forme di sfruttamento e violenza sessuale”.

Secondo la BICE, presente in 66 Paesi di quattro continenti, le recenti rivelazioni che “scuotono le coscienze” non devono portare a dimenticare “l’immenso lavoro a favore dell’infanzia svolto in tutto il mondo da istituzioni cattoliche e cattolici impegnati, chierici e laici”.

L’ente conclude quindi il suo comunicato chiedendo il contributo di tutti perché emerga progressivamente nella Chiesa e nella società “una vera cultura di rispetto per la dignità e i diritti del bambino”.

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ZENIT Staff

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