di Antonio Gaspari
ROMA, giovedì, 22 aprile 2010 (ZENIT.org).- Per le Edizioni ART è uscito nelle librerie un libro di Renè Laurentin dal titolo “Trattato sulla Trinità. Principio, modello e termine di ogni amore”.
L’autore, noto professore in università francesi ed estere, già esperto del Concilio Vaticano II, membro del Consiglio di redazione della rivista teologica “Concilium”, autore di oltre un centinaio di libri e saggi, riconosciuto con 12 premi internazionali, spiega in maniera chiara e avvincente, il mistero più grande, cioè “la Trinità”.
“Questo libro è il mio testamento teologico – ha detto a ZENIT Laurentin - perché lo studio arduo e strenuo mi ha portato la luce sulla teologia, su tutta la filosofia, le scienze e soprattutto sull’uomo: la famiglia, la società, il genere umano”.
Il libro di 400 pagine è composto di quattro parti: la rivelazione della Trinità nella Bibbia, la storia bimillenaria del dogma, un’evocazione contemplativa che dà luce a tutto, come vivere il Mistero della Trinità seguendo l’esempio di Maria.
Intervistato da ZENIT Laurentin ha spiegato che “per capire la Trinità bisogna conoscere e comprendere che Dio è amore e che l’amore si rivela e si esprime attraverso la relazione”.
Nel libro viene, l’autore cerca di approfondire il senso della relazione come atto di amore, anche in ambito metafisico.
Secondo Laurentin in tutta la Bibbia Dio si presenta come creatore, come colui che esiste, un essere che si può conoscere attraverso la comprensione dell’amore che ha espresso nei confronti dell’umanità e del creato.
“Dio è amore, è fonte suprema dell’amore – ha sottolineato l’autore -. La creazione dell’uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio è espressione del suo amore”.
Alla domanda sul perchè Trino, Laurentin ha fatto riferimento all’Antico Testamento quando Dio si presenta al plurale, e dice talvolta “noi”, specialmente quando crea l’uomo a sua immagine: uno e molteplice, uomo e donna. E invita gli uomini e le donne a moltiplicarsi e a riempire la terra, creando altre persone con Dio (Genesi 1,27-28).
Per lo scrittore francese, “l’essenza di questo testo è che Dio crea l’uomo a sua immagine, vale a dire uno e molteplice”.
La Trinità quindi sarebbe l’immagine della famiglia umana. Non solo amore di Dio per l’uomo ma indicazione trinitaria per precisare la relazione d’amore della famiglia da cui dipende la moltiplicazione e continuità dell’umanità.
L’uomo e la donna vengono quindi creati per amarsi l’un l’altro e creare la famiglia che educa e distribuisce amore, procreando ed educando.
Nella dimensione metafisica c’è il Padre e il Figlio, ma come si spiega e chi è lo Spirito Santo?
A questa domanda Laurentin ha risposto che lo Spirito Santo è la luce che si genera dall’amore e che tutto illumina.
“Lo Spirito Santo è dietro di noi e ci dà la luce per illuminare la nostra vita interiore”, ha aggiunto.
“Lo Spirito Santo è l’amore del Padre e del Figlio in correlazione perpetua e reciproca, è l’amore che unisce le tre persone della trinità ed è lo stesso di quello che unisce le persone umane”.
Laurentin sostiene che è l’amore a muovere il mondo: “l’amore di un uomo verso la donna e viceversa, l’amore che i due genitori provano per i figli, per le persone anziane, per i parenti e per gli amici, il senso della famiglia. Questo è l’amore alla base della civilizzazione, una vita senza amore è una vita perduta, una vita per amore salva l’umanità intera”.
“Nella Trinità ogni persona è pronta a dare tutto per l’altro, il Padre tutto per il Figlio ed il Figlio tutto per il Padre, con lo Spirito Santo che muove e illumina tutti”.
“La comunità umana come nella Trinità - ha affermato - non è riducibile ad un bambino o una persona, ma alla loro relazione. Il senso della loro esistenza si misura nella unità, nel loro scambio di amore, unità che è fusione e dà vita alla nuove generazioni”.
Da questo punto di vista si comprende la creazione come “atto di amore. Infatti la pietà di Dio è principio vitale, è fonte di vita. Tutto il mondo è energia e la vita è via”.
Laurentin ha spiegato a ZENIT che la relazione d’amore come fonte di vita è alla base della stessa struttura fondamentale che troviamo nell’infinitamente piccolo e nell’infinitamente grande, come per esempio nel nucleo con l’elettrone o nelle stelle in relazione con i pianeti.
Per il professore francese “la loro esistenza dipende dalla relazione” e nell’umano come nel divino, “non c’è amore senza relazione tra persone”, quindi “la Trinità non può essere ridotta”.
Laurentin ha precisato che tutto quello che limita o interrompe la relazione genera il peccato, con il divorzio non c’è più amore tra uomo e donna, con l’aborto non c’è più amore tra madre e figlio. Quando l’amore diventa possessione dell’altro si viola la legge dell’amore.
Quando però l’amore è dono gratuito ne beneficiano tutti. Il vero amore è quello che dice “voglio fare la tua felicità, lo faremo insieme per sempre, sono pronto a dare la vita per te”.
Le conclusioni del volume riaffermano che “Dio è Amore” e che l’amore si sviluppa attraverso la relazione, per questo bisogna dare vita ad una teologia della Relazione.
Laurentin è convinto che uno dei problemi più grandi della scienza moderna sia il riduzionismo, dettato dal fatto che le scienze hanno abbandonato la sostanza e non hanno pensato più in termini di relazione, con il rischio di cadere nel relativismo e nell’agnosticismo.
La teologia, invece, non ha smesso di dare sempre più importanza alla relazione a partire dall’ultima parola della Scrittura: Dio è Amore. Dio, dunque, è relazione, modello, principio e termine di ogni relazione.
In questo senso il libro di Laurentin emette una luce che unifica teologia e scienze, esorcizzando così il relativismo e indicando percorsi che conducono alla verità.