ROMA, mercoledì, 21 aprile 2010 (ZENIT.org).- Niente sprechi di risorse, massimo rispetto per l’ambiente e attenzione alla solidarietà internazionale. Si può sintetizzare così, al di là del significato religioso, la formula dell’evento “Ostensione 2010 della Sacra Sindone”. ZENIT ne ha parlato con Maurizio Baradello, direttore del Comitato per l’Ostensione, nato alla fine del 2008 da un accordo tra Comune e Provincia di Torino, Regione Piemonte e Arcidiocesi di Torino, cui si sono affiancati – per far fronte alle spese organizzative dell’evento -, le fondazioni bancarie Compagnia di S. Paolo e la Fondazione Crt.
Attenzione all’uso delle risorse
La prima attenzione è stata rivolta alla realizzazione di opere permanenti. La maggior parte degli interventi, spiega Baradello “è stata operata su edifici che rimarranno nella disponibilità dei beni culturali del territorio, in particolare nell’area del c.d. Polo reale di Torino dove si snoda il percorso della visita. E’ il caso delle stanze di Palazzo Chiablese, ristrutturate e utilizzate durante l’Ostensione come cappella per l’adorazione eucaristica e centro per le confessioni, che in seguito sono destinate ad essere utilizzate come biglietteria e book shop del Polo reale”.
Allo stesso modo “il nuovo varco aperto nei Giardini reali da cui passeranno tutti i pellegrini attraverso l’area del Museo delle antichità, servirà al museo stesso come accesso per i mezzi al giardino che diversamente era accessibile solo attraverso percorsi molto complicati ed onerosi”.
Alcuni interventi tecnologici sono stati fatti nella previsione di essere utilizzati anche in futuro “per esempio le connessioni a fibre ottiche ed apparecchiature e sistemi di diffusione”. Inoltre “parte del sistema di monitoraggio e controllo della Sindone è stato ammodernato e anche questo rimarrà in maniera permanente”.
Un evento a basso impatto ambientale
“Già in fase di progettazione – afferma Baradello – si prevedeva che l’Ostensione in corso avrebbe portato a Torino da 1.500.000 a 2.000.000 milioni di persone in visita. Questo dato ha posto da subito la necessità di elaborare un sistema di gestione dell’evento il più possibile compatibile dal punto di vista dell’impatto ambientale sulla città”.
E’ previsto l’arrivo di circa 20 mila pullman per il trasporto dei pellegrini “ed è facile immaginare la ripercussione sul territorio di questo notevole aumento del traffico. Abbiamo,quindi, preparato un sistema di accoglienza dei pullman nella parte centrale della città definendo percorsi e punti di accoglienza per tutti i mezzi in modo da garantire un flusso il più possibile ordinato ed armonico”.
Un ticket ecologico e solidale
Ai pulman è richiesto il pagamento di un ticket ambientale di 30 euro per i bus dall’Euro due in su e di 50 euro per quelli Euro uno e zero. “Il ticket – spiega il direttore del Comitato per l’Ostensione – è stato chiesto dalla città al fine di compensare l’aumento di produzione di Co2 determinato dal traffico, con la messa a dimora di nuovo verde nell’area cittadina urbana e con l’acquisto di crediti verdi nei paesi in via di sviluppo con i quali siamo gemellati”. “Esistono organismi delle Nazioni unite – spiega Baradello – che controllano i carichi di inquinamento sull’ambiente e determinano tipologie di compensazione come il recupero di gas dalle discariche o strumenti che vadano a compensare la Co2 tramite l’acquisto di crediti verdi”. “Poiché l’aumento di Co2 che si verifica a Torino – afferma Baradello – si ripercuote in tutto l’ambiente, non è detto che la compensazione debba avvenire neecessariamente qui. In Brasile e in Argentina esistono dei partners dell’Ostensione che gestiscono delle discariche e quindi siamo in grado di condividere con due città – Rosario e Belo Horizonte – questo beneficio”. Un segnale di attenzione “al fatto che Torino e l’evento Ostensione hanno a cuore anche i temi dello sviluppo e della cooperazione internazionale”.
Incentivi all’uso dei mezzi di trasporto pubblico
In più: “stiamo promuovendo l’utilizzo del mezzo pubblico e le persone che vengono in auto sono invitate a posteggiare nei parcheggi periferici e ad utilizzare la linea tranviaria n. 4 che li collega all’area dell’Ostensione”. II biglietto “park and ride”, del costo di un euro, permette di parcheggiare e girare senza limiti sui mezzi pubblici per tutto il giorno, con lo scopo di tenere le auto lontane dal centro storico ed evitare ulteriore produzione di Co2 nella ricerca di un parcheggio. “Sono state potenziate – aggiunge Baradello – le navette elettriche, le cosiddette ‘linee star’, che collegano i posteggi centrali e le stazioni, con l’area di Piazza castello. Anche noi dell’organizzazione utilizzeremo delle navette ecologiche in quest’ area per il cosiddetto ‘recupero dei dispersi’, cioè le persone che si sono smarrite e devono raggiungere i loro gruppi o che presentano particolari necessità”.
Raccolta differenziata dei rifiuti e prodotti a Km zero
Attenzione all’ambiente anche nella gestione spicciola dell’accoglienza. “L’Amiat, che è la società che gestisce la raccolta dei rifiuti di Torino, si è attivata con la predisposizione di cassonetti per la raccolta differenziata nell’area dell’Ostensione affinché i pellegrini siano facilitati nella distribuzione dei rifiuti secondo la tipologia di prodotto, in modo che in seguito possano essere riciclati”. Inoltre “verrà distribuita l’acqua pubblica dell’acquedotto e nell’area dell’Ostensione non verranno distribuite bottigliette di plastica”. Nei punti di ristoro per i pellegrini, infine “è stato richiesto l’utilizzo di beni e prodotti locali, il più possibile a chilometri zero: prodotti gastronomici del paniere della provincia e di artigiani del territorio”.
Uno stile di sobrietà
“Tutto l’evento – afferma Baradello – è stato pensato all’insegna di uno stile di sobrietà che ha guidato le scelte fatte e che ne ha permesso la realizzazione con l’aiuto di tutti”. A partire dei volontari “senza i quali l’Ostensione non avrebbe avuto luogo”. Sono essi, tra l’altro, a “garantire l’accoglienza a particolari categorie di persone, comprese i malati, i disabili, le autorità: se avessimo dovuto retribuire questi servizi non sarebbe stato assolutamente possibile”.
L’aiuto di Internet
“Lo strumento di Internet – spiega Baradello – è stato determinante”. “Gli esperti ci dicevano che attraverso Internet sarebbe arrivato il 35% delle prenotazioni – racconta -, invece ha raccolto il 91% delle richieste”. Ha facilitato “tantissimo la comunicazione dell’evento ed ha aiutato a veicolare una immagine diversa di Torino e del suo territorio, non più una città ‘grigia’ ma vivace e con mille proposte. Attraverso Internet anche albergatori e ristoratori sono riusciti ad organizzare l’accoglienza con mesi di anticipo, un effetto molto positivo in un periodo di crisi economica”.
E alla fine…
Cosa avverrà alla conclusione dell’evento, il prossimo 23 maggio? “Occorrerà smontare tutto – conclude Baradello -, mettere le opere permanenti a disposizione della città, riporre la Sindone al suo posto. Rimarrà un evento sicuramente importante per la Chiesa e speriamo positivo, negli aspetti organizzativi, per i pellegrini e per la città”.