OTTAWA, mercoledì, 21 aprile 2010 (ZENIT.org).- La Conferenza Episcopale del Canada ha sottolineato il successo dei propri sforzi per difendere i bambini dagli abusi da parte dei sacerdoti e di altre persone in ambito ecclesiale.
In un comunicato del 13 aprile, i presuli hanno risposto a un sondaggio d’opinione dell’impresa Ipsos Reid pubblicato quel giorno che comunicava i risultati di un’inchiesta condotta su mille canadesi, cattolici e non cattolici, sugli abusi sessuali e la Chiesa.
Il comunicato sottolinea che i Vescovi sono “molto incoraggiati” dal fatto che il gruppo più giovane del campione, di persone tra i 18 e i 34 anni, sia “significativamente quello meno propenso a dire di conoscere personalmente qualcuno che abbia subito abusi da parte di un sacerdote cattolico”.
“Ciò indica che gli sforzi dei Vescovi del Canada hanno avuto un grande successo”, aggiunge il testo.
I presuli “continuano ad essere totalmente impegnati in una politica di tolleranza zero e ad aumentare pratiche e protocolli”, segnala il comunicato.
A questo proposito, sono “più che disposti, con l’aiuto di esperti di molti settori, a continuare ad aumentare i propri protocolli preventivi come fanno dal 1989, quando una commissione di lavoro ha iniziato con una lettera di raccomandazioni pubblicata nel 2002”.
Preoccupazione
L’inchiesta mostra che esiste una “seria preoccupazione da parte dei canadesi e dei cattolici per gli abusi sessuali da parte di membri del clero”.
“I Vescovi cattolici del Canada condividono questa preoccupazione”, ha affermato la Conferenza Episcopale.
Ad ogni modo, l’episcopato ha lamentato che nell’inchiesta i fedeli non siano stati interpellati sulla propria conoscenza di ciò che hanno fatto i Vescovi “per prevenire i casi di abusi sessuali e rispondere alla preoccupazione per questi crimini”.
E’ comunque “confortante” – sia se i cattolici sono informati degli sforzi dei Vescovi che se non li conoscono – constatare che quasi la metà dei fedeli interpellati indica la sua “soddisfazione per come la Chiesa cattolica tratta i pedofili”.
Il comunicato spiega che è “incoraggiante che l’80% di tutti i cattolici comprenda che solo una piccola percentuale del clero è pedofila”.
“Una rapida lettura dei risultati potrebbe portare a concludere che la Chiesa cattolica abbia un problema maggiore sul tema degli abusi sessuali rispetto ad atri segmenti della popolazione – aggiunge il testo -. Questo non è corretto: gli esperti dicono che non ci sono dati che avallano in assoluto questa affermazione”.
Citando un articolo della rivista Newsweek, la Conferenza Episcopale ha segnalato che si è verificato che le persone che abusano di bambini sono di vario tipo: non solo sacerdoti, ministri e rabbini, ma anche “familiari, amici, vicini, insegnanti, allenatori, guide scout, volontari di gruppi giovanili e medici”.