PORTO, martedì, 20 aprile 2010 (ZENIT.org).- Il Vescovo di Porto (Portogallo), monsignor Manuel Clemente, sostiene che Benedetto XVI, da quando ha assunto il pontificato, sia stato “instancabile nell’analisi e correzione degli abusi”.
Monsignor Clemente ha celebrato questa domenica nella Cattedrale della città un Te Deum per il 5° anniversario dell’elezione del Papa.
“Rendiamo grazie a Dio per il ministero di Pietro, e rendiamo grazie anche per il Pontefice che attualmente gli dà nome e figura”, ha affermato nel suo discorso.
Secondo monsignor Clemente, Papa Ratzinger “ha portato al pontificato, dopo la grande figura di Giovanni Paolo II, il contributo molto opportuno della sua fortissima personalità, negli aspetti dottrinali e pratici”: “a livello intellettuale, come intelligenza acuta e applicata, sia alla tradizione ecclesiale che ai molti anni già vissuti, dalla Germania a Roma, nella preparazione, realizzazione e applicazione del Concilio Vaticano II, fedelmente interpretato”.
“L’attuale Pontefice è indubbiamente una delle voci più ascoltate e dei pensieri più seguiti da tutti coloro che non desistono dal comprendere e dall’approfondire tutto ciò che riguarda l’umanità”, ha dichiarato.
Per monsignor Clemente, l’esercizio razionale “non ha mai separato Benedetto XVI dalla realtà ecclesiale e mondiale, in ciò che questa comporta di più concreto, verso l’idoneità evangelica”.
“Ricordiamo certamente le sue meditazioni per la Via Crucis al Colosseo di Roma, poco tempo prima della morte di Giovanni Paolo II. Lì ha alluso con parole forti – e forse inaspettate – alle gravi contraffazioni a volte osservate nella Chiesa e nei suoi ministri, che era necessario correggere e superare”.
Da quando ha assunto il pontificato, ha proseguito il Vescovo di Porto, “Benedetto XVI è stato instancabile nell’analisi e correzione degli abusi, rafforzandoci nello stesso senso e dando al mondo un esempio senza pari di riforma istituzionale, che incoraggerà sicuramente altri a fare lo stesso nel proprio campo”.
“Non sono mancate a Benedetto XVI neanche lucidità e coerenza nell’affrontare altri temi sensibili, dal campo ecumenico e interreligioso a tutto ciò che riguarda la vita umana, dal concepimento aòlla morte naturale”.
In questo contesto, monsignor Clemente ha invitato i fedeli a rendere “molte grazie a Dio per l’attuale pontificato”.
Tutti, ha affermato, devono “lavorare affinché il suo magistero sia più conosciuto e abbia maggiori conseguenze sulla nostra vita personale e comunitaria”.