La visita del Papa a Malta supera le aspettative

La metà della popolazione ha visto Benedetto XVI

Share this Entry

CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 19 aprile 2010 (ZENIT.org).- La metà della popolazione dell’arcipelago di Malta è accorsa a vedere Benedetto XVI durante la sua visita apostolica, un dato che permette di comprendere l’impatto del suo 14° viaggio internazionale.

Al suo ritorno a Roma, il bilancio tracciato da padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, è “estremamente positivo, direi anche superiore all’attesa per gli stessi organizzatori maltesi”.

“E questo perché il calore della rispondenza, la quantità spontanea di persone per le strade, tutte molto gioiose e molto ordinate, corrette nella manifestazione del loro entusiasmo, è qualcosa che ha colpito molto profondamente. Io credo che si possa dire tranquillamente che circa 200 mila persone, nei due giorni, hanno potuto vedere il Papa. Quindi, una partecipazione corale”.

Gli abitanti di Malta sono circa 400.000, per cui un maltese su due ha visto il Pontefice.

Ai microfoni della “Radio Vaticana”, il portavoce ha attribuito questa straordinaria partecipazione alle “radici cristiane di questo popolo” e alla sua “grande tradizione anche cattolica che si è spontaneamente manifestata”.

I dati, dichiara, sono significativi, perché “non sembrava così chiaro anche sulla stampa quale sarebbe stata l’accoglienza”.

Per quanto riguarda l’incontro che il Papa ha avuto questa domenica nella Nunziatura Apostolica con le vittime di abusi sessuali da parte di religiosi, padre Lombardi ha rivelato che “è stato molto semplice”. “Direi che è un messaggio nel modo stesso in cui avviene: un incontro discreto, lontano – diciamo così – dal clamore dei media e dalla pubblicità; impostato a cominciare da un momento di preghiera e poi continuando con un ascolto profondo da parte del Papa delle parole che queste persone desiderano dirgli, tutto quello che possono avere nel cuore e che vogliono dire al Papa come pastore e come padre”.

Le risposte “sono molto semplici, molto spontanee di partecipazione, di dolore, di preghiera, di incoraggiamento, di speranza, che il Papa può dire a ciascuno di loro. Importante è che fosse un incontro in cui ognuno dei presenti avesse la sua possibilità di esprimersi e la parola del Papa per lui, perché si tratta di incontrare e – diciamo – di curare delle ferite personali profonde e, quindi, la via non è tanto quella dei messaggi gridati, ma è proprio quella dell’ascolto e del dialogo in profondità. Il Papa ha potuto farlo ed ha concluso di nuovo con una preghiera comune e con una benedizione questo incontro”.

“Mi pare di capire che le testimonianze date dagli stessi partecipanti, che hanno voluto liberamente parlarne, sono state estremamente positive. Io, che ero presente, vedevo un clima molto, molto commosso, molto profondo, ma anche molto sereno e pieno di speranza, di risanamento e di riconciliazione”, ha confessato.

Il direttore de “L’Osservatore Romano”, Giovanni Maria Vian, ha affermato che “in questo processo di purificazione incessante la Chiesa di Roma è chiamata all’esemplarità, e questo sta facendo il suo Vescovo sin dal giorno in cui è stato scelto come successore di Pietro”.

“Per questo anche a Malta Benedetto XVI ha indicato la via ai suoi fedeli e al mondo, incontrando alcune vittime di abusi da parte di membri del clero cattolico. Per dichiarare la sua vergogna e il suo dolore, per assicurare che tutto sarà fatto per ristabilire la giustizia, ma soprattutto per pregare e mostrare loro la vicinanza di Dio”.

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione