FLORIANA, domenica, 18 aprile 2010 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha compiuto questa domenica un gesto antico, donando una Rosa d’Oro al Santuario di Nostra Signora di Ta’ Pinu, a conferma della devozione del popolo maltese per la Madonna.
Queste Rose vengono benedette dal Papa durante la Quaresima. In passato i Papi riservavano questo tipo di dono a Re e Regine, o ad altre personalità cattoliche illustri, in segno di rispetto e amore paterno. In alcune occasioni sono state anche donate a governi e città particolarmente meritevoli per il loro spirito cattolico e la loro lealtà verso la Santa Sede.
Non si sa con precisione quando questa pratica abbia avuto inizio. Alcuni sostengono che si debba a Charles Le Magne (742-814), ciò che è certo tuttavia è che si deve far risalire a prima del 1050, perché Papa Leone IX (1049-1054) ne parla come di una usanza antica.
Si calcola che nell’ultimo millennio siano state offerte 180 Rose d’Oro, di cui 7 nell’ultimo secolo.
In occasione della recita del Regina Cæli al termine della Santa Messa nel Piazzale dei Granai a Floriana, il Papa ha detto: “Conosco la particolare devozione del popolo maltese alla Madre di Dio, espressa con grande fervore a Nostra Signora di Ta’ Pinu e sono lieto di avere l’opportunità di pregare davanti alla sua immagine, portata qui appositamente da Gozo per questa occasione”.
“Sono inoltre compiaciuto di presentare una Rosa d’Oro a lei, come segno del nostro filiale affetto, che condividiamo per la Madre di Dio”, ha aggiunto.
“Vi chiedo – ha esortato il Pontefice – in particolare di pregarla con il titolo di Regina della Famiglia, un titolo aggiunto alle Litanie Lauretane dal mio amato predecessore, Papa Giovanni Paolo II, egli stesso ospite, in varie occasioni, di queste terre”.
“Offrendovi questo tangibile ricordo della mia stessa visita – ha quindi aggiunto –, vi ringrazio per tutto quello che ho ricevuto da voi in contraccambio, specialmente per il calore della vostra devozione e per il sostegno delle vostre preghiere per il mio ministero di Successore di Pietro”.