Le Agostiniane Recollette messicane fondano un monastero in Kenya

La vita contemplativa è “una fonte di benedizioni”, dice la Diocesi

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CITTA’ DEL MESSICO, domenica, 11 aprile 2010 (ZENIT.org).- Le Agostiniane Recollette del Messico hanno avviato la fondazione di un monastero di clausura in Kenya che verrà inaugurato il 28 agosto prossimo. La Diocesi di Lodwar, richiedendo la fondazione, ha affermato che è “una fonte di benedizione per la Diocesi e un esempio di vita spirituale per il popolo turkana”.

Madre Adoración Matamoros e suor Guadalupe Jiménez, presidente e segretaria della Federazione delle Monache Agostiniane Recollette del Messico, si sono recate in Kenya il 12 ottobre scorso per concretizzare la fondazione del nuovo monastero.

Le due monache messicane hanno incontrato il Vescovo della Diocesi di Lodwar, monsignor Patrick Joseph Harrington, irlandese appartenente alla Società delle Missioni Africane, e il missionario spagnolo Manuel Hernández, membro della Comunità Missionaria di San Paolo Apostolo e Maria, Madre della Chiesa.

Circa la sua visita in Kenya e alla Diocesi di Lodwar, madre Adoración Matamoros sottolinea, in alcune dichiarazioni sulla pagina web dell’Ordine, di essere rimasta particolarmente colpita “dal sottosviluppo, dall’estrema povertà in cui vive la gente e dalla siccità che si soffre, così come dai grandi sforzi che la Chiesa ha fatto e continua a fare per aiutare a livello spirituale e materiale tutta quella gente della regione turkana. Si considera una prima evangelizzazione, perché avviene da appena quarant’anni”.

Il Kenya ha già un altro monastero di Agostiniane Recollette, fondato dalla Federazione Spagnola a Wote e che ha suscitato l’ammirazione di madre Adoración: “E’ incoraggiante, perché a tre anni dalla fondazione fioriscono le vocazioni e le giovani religiose sono molto interessate alla loro formazione. Ci ha rallegrato la loro accoglienza cordiale e fraterna. Man mano che il tempo passa, hanno più fiducia nella loro permanenza in quel luogo, superando con fede, decisione e integrità le carenze e le difficoltà che ha ogni fondazione all’inizio”.

Sul ruolo della vita contemplativa agostinano-recolletta in Kenya, madre Adoración segnala che “a livello di Chiesa è apprezzata, valorizzata e ritenuta importante per l’evangelizzazione, anche nella Diocesi di Lodwar, dove non esiste alcuna comunità di vita contemplativa. Per questo la desiderano vivamente da tempo, perché sia ‘una fonte di benedizione per la Diocesi e un esempio di vita spirituale per il popolo turkana’, come hanno dichiarato chiedendo la fondazione”.

L’iniziativa è stata presa dopo la visita alla comunità di Wote dei sacerdoti Francisco Andreo García e Manuel Hernández, il primo fondatore, il secondo membro della Comunità Missionaria di San Paolo Apostolo e Maria, Madre della Chiesa. Dopo aver conosciuto le monache, è nato il desiderio di richiedere una fondazione di Agostiniane Recollette per la Diocesi di Lodwar. La Federazione Spagnola non aveva persone, quindi è stato suggerito di ricorrere alle Agostiniane Recollette del Messico. La richiesta formate è stata inviata da monsignor Harrington, Vescovo di Lodwar.

La Diocesi si è offerta di costruire e ammobiliare il monastero per le monache; non con denaro proprio, perché non se ne dispone, ma con sussidi esterni ottenuti per i progetti pastorali. Le monache vivranno temporaneamente con le consorelle di Wote, fino a quando – ad agosto – si trasferiranno nel monastero di Lodwar.

I lavori sono già cominciati con la perforazione di un pozzo dalla portata di 10.000 litri d’acqua all’ora, l’installazione di magazzini sopraelevati, lo steccato di separazione con la scuola, l’allacciamento dell’energia elettrica. In questo mese è previsto l’inizio della costruzione del monastero.

La fondazione conterà su cinque monache di tre comunità federate: tre di Papalotla, una di Cuernavaca e una di Guaraciaba do Norte (Brasile). Sono María Belén Ortiz, Ana María Martínez, Maricela González, Anita Ángel Avilés e Angelina Pérez.

Il monastero si sosterrà con il lavoro manuale delle monache attraverso la produzione di ostie, che per ora nessuno fabbrica, il confezionamento di uniformi per le scuole e il ricamo. Un’altra possibilità è data dalla coltivazione dell’orto. A tutto ciò vanno aggiunte le donazioni sporadiche che si potranno ottenere da alcuni benefattori.

Alla domanda su come viene accettata la vita contemplativa agostiniano-recolletta tra le giovani africane e le loro famiglie, madre Adoración ha risposto che a suo avviso è importante “l’esperienza delle nostre sorelle di Wote, che hanno numerose vocazioni. Deve essere vista, ovviamente, come un dono di Dio per la realizzazione della propria vita, e a questo si deve il fatto che i genitori non si oppongono alla vita consacrata contemplativa, anche se a volte non viene compresa correttamente da alcune persone, che ne ignorano l’origine e la ragion d’essere nella Chiesa”.

Monsignor Harrington spera che il monastero venga inaugurato il 28 agosto, visto che le fondatrici hanno scelto come patrono Sant’Agostino, decisione che al Vescovo è sembrata molto calzante perché Agostino era africano, è Dottore della Chiesa e a lui è dedicata la Cattedrale di Lodwar.

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ZENIT Staff

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