ROMA, giovedì, 1° aprile 2010 (ZENIT.org).- L'Ordinariato militare in Italia ha espresso pieno sostegno a Benedetto XVI nel contesto della campagna diffamatoria che si è scatenata ultimamente contro di lui sulla scia delle notizie sugli abusi sessuali da parte di membri del clero.
In una lettera inviata ai comandanti, ai cappellani e ai fedeli della Chiesa Ordinariato militare, l'Arcivescovo Vincenzo Pelvi, Ordinario militare per l'Italia, ha affermato che "addolora questa forma subdola di progressiva e continua irrisione e di aperta aggressività a tutto quello che la Chiesa cattolica propone per tenere lo sguardo rivolto verso l'alto, dimensione autentica di libertà".
"Meraviglia, poi, che questo Pontefice, così ricco di mitezza evangelica e di onestà intellettuale, susciti sentimenti di astio e forme di anticlericalismo che si pensava fossero superate", ha aggiunto.
In questo contesto, in cui "infastidisce la predicazione del bene, la testimonianza della giustizia e l'impegno per la pace", l'Ordinariato militare in Italia "esprime piena comunione, adesione sincera e immutata a Benedetto XVI".
"I militari italiani vogliono bene al Successore di Pietro e gli sono vicini nella preghiera insistente e nell'obbedienza al ministero della verità che Egli annuncia: quella religiosa che riguarda il mistero di Cristo e della Chiesa; e quella morale che richiama i criteri etici per una vita buona per gli individui e per un vero umanesimo della cultura e della società".
"Le donne e gli uomini con le stellette ne ammirano lo stile pastorale fatto di interiore dedizione, grande rispetto, benefica dolcezza e retta coscienza".
Per questo motivo, monsignor Pelvi ha chiesto alla Provvidenza "di continuare ad accompagnare il Santo Padre nell'alto ministero a Lui affidato, ricordando la parola di Gesù: 'Ecco Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi'".
Questa immagine biblica, ha spiegato, "non descrive soltanto il conflitto, ma anche la sproporzione del confronto".
Lo scontro, infatti, "non è ad armi pari: il lupo è l'emblema della violenza e dell'inganno, due atteggiamenti che ogni apostolo non può in nessun caso fare propri".
"Qui sta l'apparente debolezza... qui trova spazio la virtù della fortezza evangelica, che implica il coraggio di restare fermi nella verità".
Di fronte agli "ingiusti e menzogneri attacchi", la Chiesa castrense "risponde concorde e unanime nella preghiera per il Sommo Pontefice che antepone Cristo e il bene delle anime ad ogni umana considerazione, consapevole che è meglio lasciar perdere le opinioni terrene".
"Il Signore non abbandonerà mai la Sua Chiesa e il Papa che le ha donato, la cui grandezza è davanti agli occhi del mondo intero", ha dichiarato l'Arcivescovo Pelvi.
"Abbiamo tutti bisogno del Successore di Pietro, della sua ombra risanatrice, della sua parola e della sua instancabile e sicura guida", ha concluso.