ROMA, martedì, 30 marzo 2010 (ZENIT.org).- La Chiesa italiana intende raccogliere, in alleanza con le componenti più avvertite della società, la grande sfida dell’educazione e per questo sta lavorando agli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020.
Nel corso dei lavori del recente Consiglio permanente della Conferenza episcopale Italiana, tenutosi dal 22 al 25 marzo, i presuli hanno preso in esame la bozza di questo documento che verrà discusso e approvato nel contesto della prossima Assemblea generale, che si terrà sempre a Roma dal 24 al 28 maggio.
I presuli italiani hanno inoltre autorizzato la pubblicazione della lettera della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, intitolata Annuncio e catechesi per la vita cristiana.
La Lettera, si legge nel comunicato finale del Consiglio episcopale permanente, “suscitata dalla ricorrenza del quarantesimo anniversario della pubblicazione del Documento di base Il rinnovamento della catechesi, […] riconferma la validità dell’opzione posta allora alla base del percorso catechetico della Chiesa in Italia, cioè la scelta antropologica per cui ‘chiunque voglia fare all’uomo d’oggi un discorso efficace su Dio, deve muovere dai problemi umani e tenerli sempre presenti nell’esporre il messaggio’” (n. 77).
“Nel contempo – continua il comunicato –, sottolinea la necessità di una costante attenzione ai contenuti della dottrina cattolica, per non ridurre l’iniziazione cristiana a una generica esperienza di animazione. La convinzione che soggetto della catechesi sia la comunità ecclesiale nel suo insieme, sia pure articolata nei diversi ministeri, rappresenta una feconda acquisizione che deve essere ancor più assimilata”.
“Per questo – sottolinea poi – si auspica che il prossimo decennio, dedicato all’educazione, sia anche l’occasione per riproporre una riflessione adeguata sull’iniziazione cristiana e per mettere a tema una più concreta dinamica di collaborazione fra associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali in rapporto alla vita delle parrocchie e delle diocesi”.