Quali sono le caratteristiche di un sacerdote buon pastore?

Catechesi del Cardinal Policarpo per la quinta domenica di Quaresima

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LISBONA, martedì, 23 marzo 2010 (ZENIT.org).- Una delle sfide dell’Anno Sacerdotale è “far sì che i sacerdoti siano, in tutto e soprattutto, pastori del Popolo che è stato loro affidato”.

E’ l’indicazione che il Cardinal-Patriarca di Lisbona, monsignor José Policarpo, ha dato questa domenica nella Cattedrale della capitale portoghese pronunciando la sua catechesi sulla quinta domenica di Quaresima, nella quale ha discusso dell’atteggiamento sacerdotale di Gesù Cristo legato all’immagine del Buon Pastore.

“Sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento la designazione di Dio come Pastore del suo Popolo esprime, in un linguaggio toccante e significativo, l’intenso amore di Dio per il suo Popolo, definisce la salvezza e il sacrificio che ce l’ha donata come atto d’amore, di un amore intenso e portato all’estremo”, spiega il Cardinale.

Cristo “è Sacerdote perché ci ha salvati, e ci ha salvati perché ci ha amati fino al limite, fino al dono della Sua stessa vita. Egli è il Sommo Sacerdote del nostro Popolo di Dio perché è il suo Buon Pastore”.

Per monsignor Policarpo, legare il sacerdozio di Cristo al suo amore di Buon Pastore “aiuta a vivere ogni momento sacerdotale della Chiesa come espressione dell’intensità attuale dell’amore con cui Dio ci ama, in Gesù Cristo”.

“Questa prospettiva del Pastore può ispirare tutto il rinnovamento pastorale nella forma di esercitare, attualmente, il ministero sacerdotale. Può trasformarsi nella grande domanda dell’Anno Sacerdotale: far sì che i sacerdoti siano, in tutto e soprattutto, pastori del Popolo che è stato loro affidato”.

Il Patriarca di Lisbona ha quindi citato “gli atteggiamenti attuali di un sacerdote buon pastore, anche per trasformarli in supplica quando preghiamo per i nostri sacerdoti”.

Un buon pastore “è qualcuno che guida, che ha il coraggio di indicare, alla luce della fede, il cammino da seguire. Sa dire la verità con amore. Un buon pastore è un amico della vita. Deve aprire agli altri le fonti della vita eterna”.

“Un buon pastore è colui che non resta prigioniero di coloro che lo circondano sempre, ma va alla ricerca di quanti hanno deviato o non sono mai venuti; è colui che, senza disprezzare nessuno, dà un posto speciale nel suo cuore ai poveri, ai piccoli, ai più deboli”.

“Un buon pastore è qualcuno che vigila, sta attento, avvisa dei pericoli; un buon pastore non pasce se stesso, non usa il suo ministero per il proprio profitto; un buon pastore conosce le sue pecore”.

“E’ soprattutto quando celebriamo l’Eucaristia e diamo attualità all’azione sacerdotale di Cristo che siamo i pastori che Egli desidera per il suo Popolo. Ciò richiede che, nella nostra vita, diventiamo ‘modelli del gregge'”, ha concluso monsignor Policarpo.

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ZENIT Staff

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