ROMA, mercoledì, 17 marzo 2010 (ZENIT.org).- “Togliete la pietra!” è il titolo della 16° edizione della Via crucis vivente organizzata dalla Comunità Missionaria di Villaregia (CMV), associazione pubblica di fedeli fondata trent’anni fa da padre Luigi Prandin e Maria Luigia Corona.
L’evento che si svolgerà sabato 27 marzo, alle ore 19,00, nella sede della casa madre a Villaregia di Porto Viro (RO), prevede la partecipazione di circa 2.000 persone che, alla vigilia della settimana santa, desiderano prepararsi alla Pasqua, volgendo lo sguardo anche ai più poveri del mondo.
Protagonisti della Via crucis, infatti, sono anche i giovani della Costa d’Avorio, a favore dei quali è destinato un progetto di solidarietà. In questo Paese, infatti, dove la CMV opera dal 1991 e che di recente ha conosciuto una grave crisi politica, la maggior parte dei giovani non riesce a conseguire un titolo di studio a causa delle precarie condizioni economiche.
“È questa una delle ‘pietre’ di oggi che siamo invitati a rimuovere per restituire dignità ai giovani africani – spiega Elisabetta Onida, una delle missionarie alla guida dell’evento – .‘Togliete la pietra!’ è un titolo simbolico con il quale vogliamo ricordare all’uomo di oggi che il Cristo Risorto, con la potenza del suo amore e chiedendo la nostra collaborazione, può ridare vita ad ogni situazione di morte”.
“Accanto ai fatti che hanno caratterizzato gli ultimi istanti della vita di Gesù – continua Elisabetta –, portiamo in scena situazioni e problemi che toccano la nostra società: dal disagio giovanile alla droga, dall’ingiustizia verso i più deboli al dramma degli immigrati clandestini…”.
Gli interpreti, cinquanta in tutto, tra volontari e membri dei gruppi missionari di Villaregia, non sono professionisti, ma persone che si impegnano a trasmettere, anche con l’arte, un messaggio di fede.
L’evento si apre con una catechesi introduttiva, tenuta da padre Luigi Prandin, e continua con quattro scene, proposte attraverso la recitazione ed alcune danze eseguite dai giovani. Il tutto culminerà con un momento di preghiera comunitario, nel quale saranno coinvolti tutti i presenti.