LISBONA, martedì, 2 marzo 2010 (ZENIT.org).- Il coordinatore della commissione organizzatrice del viaggio del Papa in Portogallo, monsignor Carlos Azevedo, ha affermato che il poster di presentazione della visita pontificia sottolinea la timidezza e la gentilezza del Pontefice.
La fotografia che appare sul poster “ha colto la timidezza e la gentilezza di Benedetto XVI”, così come “il modo sublime in cui mostra la mano che ci benedice e ci saluta”, ha detto venerdì in un incontro con la stampa, secondo quanto rende noto l’agenzia Ecclesia.
Il Vescovo ausiliare di Lisbona ha sottolineato anche il riferimento alla croce, presente come segno grafico e nella disposizione delle lettere.
“Dedicando questa conferenza stampa alla divulgazione dell’immagine, vogliamo comunicare il senso della visita”, ha sottolineato il presule. L’unificazione della “grammatica visiva” sarà applicata, tra le altre cose, al sito ufficiale, a poster, medaglie, fazzoletti e t-shirt.
La rappresentazione grafica è stata scelta tra tre proposte. Secondo l’équipe che ha presentato il disegno vincitore, la disposizione visiva, le forme e i colori cercano di indurre un’“esperienza spirituale”. Dall’altro lato, si vuole valorizzare la missione del Papa come “capo della Chiesa”.
Il logotipo, che si avvicina a un’immagine circolare, si riferisce alla forma rotonda, rappresentazione ancestrale del sacro.
Il tema “Con te camminiamo nella speranza – Saggezza e Missione” orienterà la presenza del Papa in Portogallo, dall’11 al 14 maggio.
La motivazione principale della visita di Benedetto XVI è la celebrazione dei 10 anni dalla beatificazione dei pastorelli Francisco e Giacinta Marto, fratelli, destinatari delle apparizioni della Vergine insieme alla cugina Lúcia dos Santos, diventata poi suora e morta nel 2005.
I momenti più emblematici del viaggio saranno le Messe a Lisbona, Fatima e Porto.
“Quando un Papa visita un Paese, si rivolge con una proposta umile e solida a tutti gli abitanti”, ha detto monsignor Azevedo.
Circa i costi della visita pontificia, il Vescovo ha spiegato che ancora non sono stati definiti totalmente. Ci saranno partnership tra le Diocesi e lo Stato, oltre alla partecipazione di benefattori.
“Vogliamo che i costi siano minimi, desideriamo cose semplici e senza spese superflue, tenendo conto dell’attuale situazione sociale”, ha sottolineato il presule.