ROMA, giovedì, 29 ottobre 2009 (ZENIT.org).- L’XI riunione della Commissione Congiunta Internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, svoltasi a Paphos (Cipro) dal 16 al 23 ottobre sul tema “Il ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio”, ha permesso di compiere “piccoli passi avanti nella giusta direzione”.
Lo ha affermato il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e co-presidente della Commissione, alla Radio Vaticana, sottolineando che “i passi sono piccoli e lenti” proprio perché l’argomento della discussione è “una questione molto, molto complessa, un tema che ha un peso emotivo da molti secoli”.
“Quello che è importante, però, è che – nonostante manifestazioni contrarie che ci sono state da parte di alcuni esponenti, soprattutto della Chiesa di Grecia – tutti i rappresentanti ortodossi sono stati decisi e determinati nel continuare il dialogo”, ha osservato.
“I rapporti tra i membri cattolici e ortodossi della Commissione sono stati molto buoni, amichevoli, sereni”, ha aggiunto, annunciando con soddisfazione che l’organismo si incontrerà l’anno prossimo a Vienna per proseguire il dialogo.
Dal canto suo, il metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas, co-presidente della Commissione da parte ortodossa, ha dichiarato che “la questione del primato è un problema ecclesiologico”, e visto che l’ecclesiologia fa parte della dogmatica è “una questione di fede”.
“Altre nostre esperienze di dialogo teologico, con i precalcedonesi o i vetero-cattolici ad esempio, ci mostrano che un’intesa su altre questioni dogmatiche non serve a niente se non c’è una concordanza sui fondamenti dell’ecclesiologia”, ha spiegato in un’intervista all’agenzia di stampa ateniese e macedone Apa-Apm riportata da “L’Osservatore Romano”.
Nelle relazioni fra ortodossi e cattolici, la questione del primato “ha giocato il più tragico dei ruoli” e “ha creato i problemi maggiori (crociate, uniatismo)”, ha ammesso, sostenendo che “la conciliarità è una condizione preliminare del primato”.
Di fronte alle accuse mosse da alcuni ambienti ortodossi di “cedimento” nei confronti della Chiesa cattolica per il semplice fatto di portare avanti un dialogo costruttivo, il metropolita ha osservato che è “ingiusto e sbagliato” scagliarsi contro il Patriarcato ecumenico, perché “il dialogo si svolge con la decisione unanime di tutte le Chiese ortodosse”.
Il dialogo teologico tra la Chiesa ortodossa e quella cattolica, ha ricordato, è il più importante tra tutti quelli intrapresi ufficialmente dalla Chiesa ortodossa con gli eterodossi “ma, allo stesso tempo, per certe situazioni, il più tormentato”.
Ioannis Zizioulas ha quindi esortato a “lavorare senza cedimenti in direzione della fede che ci è stata trasmessa per compiere la preghiera quotidiana ‘per l’unione di tutti noi’”, osservando che se “non lo facciamo o se lo facciamo a detrimento della fede dei nostri Padri siamo debitori davanti a Dio”.
Hanno partecipato all’incontro di Paphos 20 delegati per la parte cattolica – con alcune assenze a causa di impegni nel Sinodo dei Vescovi per l’Africa o per ragioni di salute – e 24 delegati in rappresentanza di tutte le Chiese ortodosse tranne il Patriarcato di Bulgaria.
La sessione del 2010 a Vienna si svolgerà dal 20 al 27 settembre e verrà ospitata dal Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo della città.