di Inma Álvarez
CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 25 ottobre 2009 (ZENIT.org).- “Alzati, Chiesa in Africa, famiglia di Dio, perché ti chiama il Padre celeste che i tuoi antenati invocavano come Creatore, prima di conoscerne la vicinanza misericordiosa, rivelatasi nel suo Figlio unigenito, Gesù Cristo. Intraprendi il cammino di una nuova evangelizzazione con il coraggio che proviene dallo Spirito Santo”.
Con queste parole dell’omelia, Papa Benedetto XVI ha concluso questa domenica i lavori dell’assemblea sinodale che dal 4 ottobre si è riunita in Vaticano sul tema “La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo (Mt 5, 13.14)”.
Il Papa ha esortato i cattolici africani a essere testimoni della riconciliazione. “La Chiesa riconciliata è potente lievito di riconciliazione nei singoli Paesi e in tutto il Continente africano”, ha affermato.
Per questo, ha avvertito, nella Chiesa “non possono sussistere divisioni su base etnica, linguistica o culturale”.
“Sì, la fede in Gesù Cristo – quando è bene intesa e praticata – guida gli uomini e i popoli alla libertà nella verità, o, per usare le tre parole del tema sinodale, alla riconciliazione, alla giustizia e alla pace”, ha dichiarato.
Per questa “urgente azione evangelizzatrice”, ha spiegato il Pontefice, è necessario “un appello pressante alla riconciliazione, condizione indispensabile per instaurare in Africa rapporti di giustizia tra gli uomini e per costruire una pace equa e duratura”.
“Mentre offre il pane della Parola e dell’Eucaristia, la Chiesa si impegna anche ad operare, con ogni mezzo disponibile, perché a nessun africano manchi il pane quotidiano. Per questo, insieme all’opera di primaria urgenza dell’evangelizzazione, i cristiani sono attivi negli interventi di promozione umana”.
“In tale impegnativa missione tu, Chiesa pellegrina nell’Africa del terzo millennio, non sei sola. Ti è vicina con la preghiera e la solidarietà fattiva tutta la Chiesa cattolica, e dal Cielo ti accompagnano i santi e le sante africani, che, con la vita talora sino al martirio, hanno testimoniato piena fedeltà a Cristo”.
Riferendosi alle letture del giorno, il Papa ha affermato che c’è “un messaggio di speranza per l’Africa”: “è il messaggio che il Signore della storia non si stanca di rinnovare per l’umanità oppressa e sopraffatta di ogni epoca e di ogni terra”.
“Il disegno di Dio non muta. Attraverso i secoli e i rivolgimenti della storia, Egli punta sempre alla stessa meta: il Regno della libertà e della pace per tutti”, ha affermato, in particolare per i fratelli e le sorelle che “in Africa soffrono povertà, malattie, ingiustizie, guerre e violenze, migrazioni forzate”.
Il Papa ha ricordato che questo Sinodo si intreccia con la dottrina della Chiesa sullo sviluppo dei popoli, e in particolare con la Populorum progressio, che punta a ” uno sviluppo rispettoso delle culture locali e dell’ambiente”.
“Questo significa trasmettere l’annuncio di speranza secondo una ‘forma sacerdotale’, cioè vivendo in prima persona il Vangelo, cercando di tradurlo in progetti e realizzazioni coerenti con il principio dinamico fondamentale, che è l’amore”.
Il Pontefice ha quindi chiesto ai Padri sinodali, che da questa domenica tornano nei propri Paesi, di trasmettere al loro popolo “l’appello risuonato sovente in questo Sinodo alla riconciliazione, alla giustizia e alla pace”.