di Antonio Gaspari
ROMA, domenica, 11 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Un’eventuale legge italiana contro l’omofobia, in recepimento di una risoluzione del Parlamento Europeo, potrebbe limitare fortemente la libertà delle persone e la libertà religiosa.
E’ in discussione alla Camera dei Deputati la proposta di legge C-1658 contro l’omofobia, presentata dal Partito Democratico, a prima firma di Paola Concia. La proposta prevede l’inserimento nel Codice Penale di “reati commessi per finalità di discriminazione o di odio fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.
L’iniziativa recepisce una risoluzione del Parlamento Europeo del 18 gennaio 2006 in cui l’omofobia è definita “una paura e un’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (GLBT), basata sul pregiudizio”.
Come “pregiudizio” si intende ogni giudizio morale contrario all’omosessualità e alle deviazioni in campo sessuale. Quando esso si esprime in scritti o discorsi pubblici che non pongano su un piano di assoluta eguaglianza ogni tendenza e orientamento sessuale, può essere considerato come contrario al rispetto dei diritti dell’uomo ed essere oggetto di sanzioni penali. Lo stesso principio è enunciato dall’art. 21 della Carta fondamentale dei Diritti del cittadino di Nizza, resa giuridicamente vincolante dal Trattato europeo di Lisbona.
Nel commentare l’iniziativa, il professor Roberto De Mattei ha spiegato in un dettagliato articolo pubblicato su “Radici Cristiane” (n. 48 – Ottobre 2009) che “se questa legge passasse e fosse applicata in modo coerente, sarebbe impossibile, o quanto meno rischioso, criticare l’omosessualità e presentare la famiglia naturale come ‘superiore’ alle unioni omosessuali. Un’istituzione ecclesiastica non potrebbe rifiutarsi di designare come suo rappresentante una persona che non faccia mistero delle sue tendenze omosessuali. Nessuno Stato, ma anche nessuna Chiesa, potrebbe rifiutare di celebrare un matrimonio di coppie dello stesso sesso. Catechismi e libri sacri che condannano l’omosessualità come peccato ‘contro-natura’ potrebbero essere ritirati dal commercio”.
In merito alla possibilità di una legge europea che avrebbe impedito il rifiuto della pratica omosessuale, il 1° aprile 2005 l’allora Cardinale Joseph Ratzinger, in occasione della consegna del “Premio San Benedetto per la promozione della vita e della famiglia in Europa”, conferitogli dalla Fondazione Sublacense Vita e Famiglia, ebbe a dire: “Il concetto di discriminazione viene sempre più allargato, e così il divieto di discriminazione può trasformarsi sempre di più in una limitazione della libertà di opinione e della libertà religiosa. Ben presto non si potrà più affermare che l’omosessualità, come insegna la Chiesa cattolica, costituisce un obiettivo disordine nello strutturarsi dell’esistenza umana”.
“È evidente – spiegava il Cardinale – che questo canone della cultura illuminista, tutt’altro che definitivo, contiene valori importanti dei quali noi, proprio come cristiani, non vogliamo e non possiamo fare a meno; ma è altrettanto evidente che la concezione mal definita o non definita affatto di libertà, che sta alla base di questa cultura, inevitabilmente comporta contraddizioni; ed è evidente che proprio per via del suo uso (un uso che sembra radicale) comporta limitazioni della libertà che una generazione fa non riuscivamo neanche ad immaginarci. Una confusa ideologia della libertà conduce ad un dogmatismo che si sta rivelando sempre più ostile verso la libertà”.
Il prof. De Mattei ha ricordato che nelle parole del Catechismo di San Pio X l’omosessualità è un peccato che “grida vendetta al cospetto di Dio” e la Sacra Scrittura e i Padri della Chiesa hanno bollato l’omosessualità come un “abominio” (Levitico, 20,13).
Secondo il prof. De Mattei, la moda, la televisione, il cinema e la politica stanno diventando ambiti sociali privilegiati della lobby omosessuale.
All’ultimo Festival di Venezia, conclusosi lo scorso 12 settembre, il tema ricorrente dei film in rassegna è stato l’omosessualità. Prima della proiezione del film A single man di Tom Ford, che si è aggiudicato il Queer Lion attribuito dalla comunità gay alla migliore opera omo, lesbica o trans, il presidente onorario dell’Arcigay Franco Grillini e alcuni esponenti politici di sinistra hanno tenuto un sit-in contro l’omofobia.
Il 29 giugno 2009 il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha ricevuto alla Casa Bianca circa 250 leader e attivisti delle principali organizzazioni gay, lesbiche e transgender in occasione dei 40 anni della nascita del movimento per la difesa dei diritti omosessuali.
Lo stesso Obama, in un’intervista pubblicata il 3 luglio da “Avvenire”, ha affermato che la comunità gay-lesbica degli Stati Uniti viene “ferita da alcuni insegnamenti della Chiesa cattolica e della dottrina cristiana in generale”.
Per questi motivi, il prof. De Mattei ha concluso ha affermato che “se il reato contro l’omofobia fosse varato così com’è, sarebbe uno scandalo e un’occasione di profonda riflessione per l’elettorato cattolico, continuamente tradito dai propri rappresentanti in nome dell’aberrante principio del “politicamente corretto”.