CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 9 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Il premio Nobel per la Pace 2009 è stato assegnato al Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a nove mesi dal suo insediamento alla Casa Bianca.
Nella motivazione si legge che il Nobel per la Pace è andato al primo Presidente afro-americano USA “per i suoi sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”.
Il Comitato di Oslo “ha dato grande importanza all’impostazione di Obama e ai suoi sforzi per un mondo senza armi nucleari. Obama da Presidente ha creato un nuovo clima nelle relazioni internazionali”.
“La diplomazia multilaterale ha riguadagnato centralità, evidenziando il ruolo che le Nazioni Unite ed altre istituzioni internazionali possono svolgere – ha aggiunto il Comitato –. Il dialogo ed i negoziati sono preferiti come strumenti per risolvere i conflitti, anche quelli più complessi.”
“L’immagine di un mondo libero dalle armi nucleari ha fortemente stimolato il disarmo ed i negoziati sul controllo degli armamenti”, continuva la motivazione evidenziando anche l’impegno di Obama nel fronteggiare la “sfida dei cambiamenti climatici”.
Il mese scorso il Presidente statunitense ha presieduto uno storico vertice del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha approvato all’unanimità la bozza di una Risoluzione presentata dagli Stati Uniti per arrivare a un mondo libero da ordigni nucleari.
Il premio verrà consegnato ufficialmente il 10 dicembre a Oslo, nell’anniversario della morte del fondatore, l’industriale e filantropo svedese Alfred Nobel. Il riconoscimento consiste in una medaglia d’oro, un diploma ed un assegno di circa un milione di euro.
In risposta alle domande di alcuni giornalisti, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardi, ha sottolineato che “l’attribuzione del Nobel per la pace al Presidente Obama è salutata con apprezzamento in Vaticano alla luce dell’impegno dimostrato dal Presidente per la promozione della pace nel campo internazionale, e in particolare anche recentemente in favore del disarmo nucleare”.
“Ci si augura – ha continuato – che questo importantissimo riconoscimento incoraggi ulteriormente tale impegno difficile ma fondamentale per l’avvenire dell’umanità, affinché possa portare i risultati sperati”.
Dal canto suo l’ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede, Miguel H. Díaz, in una intervista alla Radio Vaticana ha detto che “al presidente sono stati riconosciuti gli sforzi di costruire la comprensione tra i popoli, come aveva già manifestato nel discorso al mondo musulmano al Cairo, nel corso dei suoi viaggi e in altri discorsi e iniziative”.
“Vorrei dire anche che nel colloquio che ho avuto venerdì scorso con il Santo Padre Benedetto XVI, anche il Pontefice ha ringraziato il presidente per i suoi sforzi a favore della pace – ha continuato –.”
“Questo Premio – ha commentato – è per noi una grandissima opportunità di continuare il lavoro per la costruzione di un mondo e di un’umanità migliori”.
“Credo che per la Santa Sede – come ha detto anche il Papa nella conversazione che ho avuto con lui venerdì scorso in occasione della presentazione delle mie credenziali – l’abolizione delle armi nucleari sia una sfida per la quale dobbiamo lavorare insieme”, ha quindi concluso.