Dolore del Papa per le vittime della manifestazione di Conakry in Guinea

“Invito le parti al dialogo, alla riconciliazione”

Share this Entry

ROMA, domenica, 4 ottobre 2009 (ZENIT.org).- Questa domenica, al termine della tradizionale preghiera mariana dell’Angelus, Benedetto XVI ha espresso dolore per le vittime della sanguinosa repressione da parte dell’esercito della manifestazione svoltasi il 28 settembre a Conakry, la capitale della Repubblica di Guinea.

“Al termine della preghiera dell’Angelus di questa particolare domenica, in cui ho aperto la Seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi – ha ricordato il Papa –, non posso dimenticare i conflitti che, attualmente, mettono a rischio la pace e la sicurezza dei Popoli del Continente africano”.

“In questi giorni – ha affermato – ho seguito con apprensione i gravi episodi di violenza che hanno scosso la popolazione della Guinea”.

“Esprimo le mie condoglianze alle famiglie delle vittime, invito le parti al dialogo, alla riconciliazione e sono certo che non si risparmieranno gli sforzi per raggiungere un’equa e giusta soluzione”, ha quindi sottolineato.

Il 28 settembre scorso una folla di circa 50 mila persone si era radunata allo stadio di Conakry, raccogliendo l’appello delle ‘Forze vive’ (una coalizione di partiti politici, sindacati e organismi della societa’ civile) per protestare contro la candidatura del capo della giunta militare al potere, il capitano Moussa Dadis Camara, alle elezioni presidenziali del gennaio prossimo.

Il capitano Moussa Dadis Camara ha preso il potere con un colpo di stato dopo la morte, nel dicembre 2008, del presidente Lansana Contè, che era stato per 25 anni al potere.

Secondo i dati della giunta militare – denominata Consiglio Nazionale per la Democrazia e lo Sviluppo e non ancora riconosciuta dalla comunità internazionale – le vittime sarebbero state 57, mentre secondo il partito dell’oppositore Sydia Tourè le persone uccise sono state almeno 157 e quelle ferite 1250.

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione