ROMA, martedì, 22 settembre 2009 (ZENIT.org).- “Insieme per un’Europa dello Spirito, per una cultura di comunione a tutti i livelli”. E’ l’impegno unanime siglato dai 1400 partecipanti di più di 60 movimenti ecclesiali e comunità d’Italia, riuniti il 19 e 20 settembre al Centro internazionale di Loppiano per la prima manifestazione nazionale “Insieme per l’Europa”.
Tra i punti del documento: i movimenti si impegnano a favorire la vita, la tutela della famiglia, l’accoglienza a persone di culture diverse, a vivere un’economia al servizio del bene comune.
"Camminiamo insieme per un'economia al servizio del bene comune, per lo sviluppo dei Paesi più svantaggiati, cominciando da quelli dell'Africa, e per la fraternità in ogni ambito, tra popoli ed etnie, ponendoci al servizio della pace e dell'unità della famiglia umana": è quanto si legge nell'appello finale firmato domenica scorsa da tutti i leader dei movimenti presenti.
Tra essi: il Movimento dei Focolari, la Comunità Papa Giovanni XXIII, il Rinnovamento nello Spirito Santo, la Comunità di Sant'Egidio, l'Equipes Notre-Dame, l'Azione cattolica, e l'Agesci.
L'impegno preso è di "costruire un'Italia e un'Europa capaci di unità e umanità, aperte alle sfide della ricomposizione sociale, dell'accoglienza, della pace”.
Alla base - afferma il documento - c'è “la cultura della condivisione” che nasce dall'ascolto e dal mettere in pratica la Parola di Dio.
Un concetto ribadito anche dal Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'Unità dei Cristiani, il quale, in un messaggio inviato al raduno, afferma che “l'anima dell'Europa consiste nell'essere forza unitiva per i nostri Paesi e per i nostri vicini, perché l'Europa non dovrebbe guardare solo a se stessa ma essere aperta alle sfide di oggi e assumere a livello mondiale un ruolo portante per la pace e la solidarietà”
Fra gli obiettivi ci sono quelli di “favorire l'amore per la vita, dal concepimento alla morte naturale”, e di “tutelare la famiglia, l'attenzione ai giovani, la solidarietà e l'accoglienza a persone di origini e culture diverse”.
A Loppiano - ha detto Salvatore Martinez, Presidente di Rinnovamento nello Spirito Santo - "abbiamo imparato di nuovo l'arte di amare il nostro tempo con lo sguardo unitario dello Spirito che ci raduna. È stata una splendida occasione per riaffermare il nostro impegno al servizio della dignità dell'uomo, tra gli uomini".
Dal canto suo Maria Voce Emmaus, Presidente del Movimento dei Focolari, ha spiegato che esiste "una rete che si allarga sempre di più per l'urgenza, che tutti avvertiamo, di dare il nostro contributo come cristiani a quell'Europa dello Spirito auspicata da Giovanni Paolo II e dall'attuale Pontefice".
Ad aprire l'evento - intitolato Sulla tua parola camminiamo insieme - sono state le testimonianze di un cattolico, Severin Schmid, focolarino, del comitato promotore di "Insieme per l'Europa", e di un evangelico, Gerhard Pross, uno dei responsabili della Young men's christian association, i quali hanno ricordato l'importanza di questo cammino di comunione, che dura ormai da dieci anni, per far sorgere, accanto all'Europa politica, "l'Europa dello Spirito".
Paolo Ramonda, successore di don Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, si è presentato dicendo: “sono padre di 12 figli di cui tre naturali e altri nove con handicap fisici e psichici, rigenerati nell’amore”.
Spesso, ha detto, basta “accorgersi di chi ci sta attorno e rivolgergli un 'come stai?' per riaccendere la speranza e impedire un suicidio”. Di qui nasce la Comunità Nuovi Orizzonti che accoglie alcolisti, tossicodipendenti, prostitute che “passano dalla morte alla vita per l’incontro con il Vangelo, con l’amore vero”.
Come avviene nella “Trattoria degli amici” gestita da disabili e nata a Trastevere per iniziativa di Sant’Egidio o come accade ai detenuti per le iniziative del Rinnovamento nello Spirito in Sicilia.
La logica del Vangelo si verifica però anche in economia, nella gestione delle aziende e rende produttiva un’ “economia di comunione” basata sulla gratuità e non sull’interesse, come testimoniano i Focolari.
"Insieme per l'Europa" non è un'organizzazione ma un cammino di comunione che riunisce movimenti e comunità di varie Chiese cristiane dell'Est e dell'Ovest dell'Europa, legati da un patto di reciproca solidarietà nello spirito del messaggio evangelico, per fare del vecchio continente una famiglia di popoli fratelli, non chiusa su se stessa ma aperta sul mondo, contribuendo così all'unità della famiglia umana.
Per i movimenti cattolici tutto è cominciato il 30 maggio 1998, vigilia di Pentecoste, quando Giovanni Paolo II convocò in piazza San Pietro i movimenti ecclesiali e le nuove comunità.
L'idea degli incontri ecumenici, lanciata nel 2002 da Chiara Lubich – fondatrice dei Focolari – fu subito condivisa con entusiasmo da movimenti cattolici italiani ed evangelico-luterani tedeschi, durante un incontro a Roma.
Tappe importanti in questi anni sono state i due grandi raduni di Stoccarda, nel 2004 e nel 2007, con la partecipazione di migliaia di persone in collegamento con alcune città europee.
Fonti ecclesiali ritengono la sua morte dovuta a droga e prostituzione
I Vescovi Oliveira de Azevedo e Del Valle Moronta
di padre Pietro Messa, ofm*
ROMA, martedì, 22 settembre 2009 (ZENIT.org).- Nel 1257 Bonaventura da Bagnoregio al Capitolo Generale svoltosi presso il Convento dell’Aracoeli in Roma venne eletto ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori. Pur essendo nato a Bagnoregio, nell’Italia Centrale, di fatto crebbe e studiò a Parigi, per questo una volta eletto sentì il bisogno di visitare i luoghi santificati dalla presenza di san Francesco. Nel settembre 1259 si trovò a la Verna, in Toscana, ossia nel luogo in cui il Santo di Assisi ricevette le stimmate.
Proprio meditando tale evento in cui dopo la visione di un Serafino in forma di crocifisso nel corpo di san Francesco rimasero impresse le stimmate, Bonaventura elaborò e in seguito scrisse una delle sue opere principali, ossia l’Itinerarium mentis in Deum, in cui narra come l’uomo, prevenuto dalla grazia di Dio, possa passare dalle realtà esteriori, a quelle interiori, a quelle superiori.
Il significato di tale opera è stato ribadito anche da Benedetto XVI nella sua visita di Domenica 6 settembre proprio a Bagnoregio in onore di san Bonaventura. Egli, che ha scritto la sua tesi di abilitazione all’insegnamento proprio su san Bonaventura (cfr. Joseph Ratzinger, San Bonaventura. La teologia della storia, Edizioni Porziuncola, Assisi 2008), così ha citato l’Itinerarium mentis in Deum:
Traccia Bonaventura un percorso di fede impegnativo, nel quale non basta “la lettura senza l’unzione, la speculazione senza la devozione, la ricerca senza l’ammirazione, la considerazione senza l’esultanza, l’industria senza la pietà, la scienza senza la carità, l’intelligenza senza l’umiltà, lo studio senza la grazia divina, lo specchio senza la sapienza divinamente ispirata” (Itinerarium mentis in Deum, prol. 4). Questo cammino di purificazione coinvolge tutta la persona per arrivare, attraverso Cristo, all’amore trasformante della Trinità. E dato che Cristo, da sempre Dio e per sempre uomo, opera nei fedeli una creazione nuova con la sua grazia, l’esplorazione della presenza divina diventa contemplazione di Lui nell’anima “dove Egli abita con i doni del suo incontenibile amore” (ibid. IV,4), per essere alla fine trasportati in Lui. La fede è pertanto perfezionamento delle nostre capacità conoscitive e partecipazione alla conoscenza che Dio ha di se stesso e del mondo; la speranza l’avvertiamo come preparazione all’incontro con il Signore, che segnerà il pieno compimento di quell’amicizia che fin d’ora ci lega a Lui. E la carità ci introduce nella vita divina, facendoci considerare fratelli tutti gli uomini, secondo la volontà del comune Padre celeste.
Oltre che cercatore di Dio, san Bonaventura fu serafico cantore del creato, che, alla sequela di san Francesco, apprese a “lodare Dio in tutte e per mezzo di tutte le creature”, nelle quali “risplendono l’onnipotenza, la sapienza e la bontà del Creatore” (ibid. I,10). San Bonaventura presenta del mondo, dono d’amore di Dio agli uomini, una visione positiva: riconosce nel mondo il riflesso della somma Bontà e Bellezza che, sulla scia di sant’Agostino e san Francesco, afferma essere Dio stesso. Tutto ci è stato dato da Dio. Da Lui, come da fonte originaria, scaturisce il vero, il bene e il bello. Verso Dio, come attraverso i gradini di una scala, si sale sino a raggiungere e quasi afferrare il Sommo Bene e in Lui trovare la nostra felicità e la nostra pace. Quanto sarebbe utile che anche oggi si riscoprisse la bellezza e il valore del creato alla luce della bontà e della bellezza divine! In Cristo, l’universo stesso, nota san Bonaventura, può tornare ad essere voce che parla di Dio e ci spinge ad esplorarne la presenza; ci esorta ad onorarlo e glorificarlo in tutte le cose (cfr ibid. I,15). Si avverte qui l’animo di san Francesco, di cui il nostro Santo condivise l’amore per tutte le creature (Benedetto XVI, Discorso a Bagnoregio, domenica 6 settembre 2009).
Tenendo conto di tutto ciò il Santuario La Verna, la Provincia Toscana dei Frati Minori, in collaborazione con la Facoltà di Filosofia e Teologia e la Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum ha organizzato un incontro di studio dal titolo San Bonaventura, Itinerarium mentis in Deum: la ricezione nel secolo XX. Incontro di studio in occasione del 750 anniversario dell’Itinerarium (1259-2009).
La prima sessione si terrà a la Verna il 26 settembre e interverranno: A. Bellandi, La presenza dell’Itinerarium mentis in Deum negli studi inerenti san Bonaventura di Joseph Ratzinger; P. Martinelli, L’Itinerarium mentis in Deum nella teologia di Hans Urs von Balthasar; presiede il prof. B. Faes De Mottoni.
La seconda sessione si svolgerà presso la Pontificia Università Antonianum e vedrà gli interventi di S. Zucal, San Bonaventura nella formazione del pensiero di Romano Guardini con riferimento all’Itinerarium mentis in Deum; S. Oppes, Gli studi di Luigi Stefanini su l’Itinerarium mentis in Deum; presiede il prof. P. Messa.
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* Padre Pietro Messa è Preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma
Per informazioni
Santuario La Verna
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