La risposta di Caritas Samoa all'emergenza post-tsunami

Provocato da un sisma di magnitudo tra gli 8 e gli 8,3

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 30 settembre 2009 (ZENIT.org).- Un terremoto di magnitudo tra gli 8 e gli 8,3 nel Pacifico del Sud ha provocato uno tsunami che ha seminato morte e distruzione nelle Isole Samoa.

Il sisma si è verificato intorno alle 7 ore locali (le 20 in Italia) del 29 settembre, provocando gravissimi danni alle Isole Samoa la cui popolazione ammonta a 180 mila persone e alle Samoa Americane (territorio degli Stati Uniti con 65 mila abitanti).

A Samoa i morti accertati finora sarebbero un centinaio, mentre nelle vicine Samoa Americane si contano almeno 30 vittime.

Lo tsunami ha devastato la zona meridionale delle due isole principali di Samoa, Upolu e Savai’i. Anche se non si tratta di zone intensamente popolate, ci sono alcune comunità di pescatori e degli hotel.

Secondo la Croce Rossa a Samoa le persone colpite dallo tsunami sarebbero 15.000.

Una squadra della Caritas ha visitato una delle zone più colpite, a Upolu, aiutando i sopravvissuti a trovare un luogo sicuro dove rifugiarsi, a sgombrare il terreno dai detriti e a preparare alloggi temporanei.

Il direttore di Caritas Samoa Puletini Tuala ha affermato che la distruzione provocata dallo tsunami è “terribile”. La prima preoccupazione, ha aggiunto, è stata quella di riunire la popolazione e di portarla in un luogo situato più in alto.

La Caritas teme per i pescatori che non sono ancora ritornati nei propri villaggi.

Nell’isola di Savai’i, la scuola cattolica si è trasformata in un centro di assistenza medica per aiutare i feriti.

Caritas Samoa si sta coordinando con il Team per i Disastri Nazionali e la Croce Rossa per pianificare un coordinamento per rispondere all’emergenza, oltre a coordinare i membri Caritas della regione.

L’obiettivo principale di Caritas Samoa è ridurre il rischio di distruzione totale. Questo stesso mese, l’organizzazione aveva ospitato i membri Caritas dell’Oceania sulla costa meridionale di Upolu e parte dell’incontro era stata rappresentata da un’esercitazione per l’eventualità di uno tsunami. Il centro in cui si era svolta la riunione è stato spazzato via dalle acque.

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ZENIT Staff

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