In silenzio tra i santi, una vita spesa per il Vangelo in Giappone

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di don Antonello Iapicca

TOKYO, giovedì, 24 settembre 2009 (ZENIT.org).- Ha lasciato questo mondo in silenzio, l’umile e semplice silenzio cha ha caratterizzato il suo più che ventennale ministero di Pastore a Takamatsu, Giappone. Mons. Joseph Fukahori, è scomparso oggi pomeriggio, poco dopo le tre del pomeriggio, accolto dalla tenerezza della Vergine della Mercede.

Non più di un paio di giorni fa, come risvegliandosi d’incanto e miracolosamente da un prolungato torpore, ha salutato un gruppo di trenta ragazzi e giovanissimi della sua Diocesi che si erano recati al suo capezzale persuasi di rendere visita ad un santo. E’ stato come se avesse voluto passare il testimone di una vita spesa per il Vangelo e per la Chiesa a quel grappolo di ragazzi che aveva battezzato e formato nella fede. Come accadde per Giovanni Paolo II, sono stati ancora i giovani, la speranza di una Chiesa che sempre si rinnova, ad essere testimoni della nascita al cielo di un santo. Per loro sono state le ultime energie di Mons. Fukahori, le stesse che, intrise di zelo apostolico, hanno guidato con spirito profetico la più piccola Diocesi del Giappone.   

Takamatsu infatti, come Betlemme, piccola e con un futuro senza presbiteri da far tremare i polsi, ha visto nascere miracolosamente circa venti anni fa, per la ferma volontà del suo Vescovo e l’altrettanto deciso incoraggiamento del Servo di Dio Giovanni Paolo II, il Seminario Diocesano Internazionale Redemptoris Mater per l’evangelizzazione del Giappone e dell’Asia. In esso sono stati formati trenta presbiteri che attualmente lavorano in Giappone, in Asia ed in diverse parti del mondo. Oggi, a distanza di venti anni, si può constatare quanto fu profetica la scelta di Mons. Fukahori: in quasi tutte le diocesi del Giappone infatti si stanno accogliendo seminaristi provenienti da diversi Paesi dell’Asia per far fronte alla terribile scarsità di vocazioni.   

Accanto al Seminario Mons. Fukahori diede impulso alla Nuova Evangelizzazione nella sua diocesi chiamando diverse “Famiglie in missione” del Cammino Neocatecumenale che, da tanti anni ormai, stanno  perdendo la vita con i loro numerosi figli. Attraverso di loro moltissimi giapponesi hanno avuto la Grazia di conoscere il Signore, nelle scuole, nei posti di lavoro.

Un nuovo Popolo Santo che sia luce, sale e lievito nel Giappone contemporaneo, questa fu l’intuizione di Mons. Fukahori, che nella sua esperienza personale aveva visto la guerra, la precarietà del dopoguerra e si era bene presto reso conto dell’abbagliante e vana prosperità cui era giunto il Giappone. Un’economia capace di saziare forse la carne, ma di lasciare sempre più vuoto lo spirito; i suicidi e l’alcool con le loro tragiche percentuali di morte come una guerra nucleare testimoniano l’urgenza di un’evangelizzazione che raggiunga ogni giapponese con la Buona Notizia del Vangelo. Per questa ha vissuto Mons. Fukahori, e tutto ha fatto per il Vangelo.

Il Giappone d’altronde è una terra difficile, quasi impermeabile, apparentemente interessato ad ogni novità ma anche profondamente attaccato alle proprie tradizioni e da esse irremovibile. Non è impresa facile seminare il Vangelo. Occorre credibilità, occorre una testimonianza reale, capace di smuovere  la corazza con cui i giapponesi si difendono. Occorre che il seme muoia per penetrare in profondità e porti frutto che rimanga. Le sofferenze, le difficoltà, che ha vissuto Mons. Fukahori dovute alla carica profetica delle sue scelte spesso non comprese e spesso avversate che lo hannno reso proprio un piccolo seme gettato in terra; ed ancor più la sua totale dedizione alla Chiesa e il suo amore senza limiti che lo ha sempre fatto sorridente e pieno di pace anche nei momenti più difficili, i suoi silenzi pieni di misericordia, hanno irrorato di uno specialissimo sangue, quello di un martirio spirituale, questa terra cosi aspra.

Le orme imporporate dall’amore genuino con il quale Mons. Fukahori ha governato la Diocesi e ha poi accolto la volontà di Dio che lo ha condotto per cammini di amara solitudine, sono l’eredità più grande che lascia alla diocesi di Takamatsu e alla Chiesa intera del Giappone. Solo questo amore sino alla  fine potrà evangelizzare il Giappone; solo la presenza viva di Cristo e del suo Mistero Pasquale può condurre al Cielo questa generazione. E’ Gesù infatti che ogni giapponese attende nella sua vita. Mons. Fukahori ci ha mostrato la via dischiudendoci nella sua vita il cammino alla vera evangelizzazione.

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ZENIT Staff

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