Burkina Faso: la Caritas aiuta 40.000 vittime delle inondazioni
CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 24 settembre 2009 (ZENIT.org).- La Caritas nazionale del Burkina Faso ha avviato un piano per rispondere alle esigenze fondamentali di 40.000 vittime delle inondazioni che hanno flagellato varie regioni del Paese nei primi giorni di settembre.
La Caritas locale (OCADES) risponde così all’emergenza provocata dalle piogge che si sono registrate con insolita intensità in tutto il Sahel, soprattutto nella zona di Ouagadougou, capitale del Paese, e nelle città di Manga e Kaya.
I danni materiali sono ingenti e le persone colpite dalla catastrofe sono più di 160.000.
“Abbiamo visitato varie zone di Ouagadougou e lo spettacolo è desolante”, ha spiegato poche ore dopo le intense piogge il segretario esecutivo di Caritas Burkina Faso, padre Bernard Eudes Compaore. “Molte abitazioni sono crollate e i veicoli sono stati trascinati via dalle acque. Migliaia di famiglie si trovano in una situazione drammatica e in molti luoghi la gente è con l’acqua fino al collo”, ha aggiunto.
Per coordinare una risposta immediata alle più urgenti necessità delle vittime, OCADES ha lanciato un appello urgente alla rete internazionale Caritas per un valore di 522.000 euro per finanziare un piano di aiuti d’emergenza a circa 40.000 persone nei prossimi tre mesi.
Le opere di ausilio della Caritas alle vittime hanno iniziato ad essere organizzate nelle ore immediatamente successive alle piogge torrenziali, in collaborazione con il Dipartimento Governativo di Intervento nell’Emergenza e con il sostegno dei volontari e del personale tecnico della Caritas locale.
Tra gli obiettivi principali che sono stati identificati ci sono la distribuzione di cibo e prodotti non deperibili di prima necessità, la diffusione di acqua potabile e prodotti igienici e l’assistenza medica.
Nel contesto del modello di risposta alle emergenze, la Caritas concentrerà la sua azione umanitaria sulle vittime più vulnerabili, come le donne capofamiglia, i bambini denutriti, gli anziani senza risorse, gli handicappati e le famiglie senza alcuna entrata.