Benedetto XVI mostrerà le radici cristiane di Praga

Prima tappa del suo viaggio nella Repubblica Ceca

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ROMA, giovedì, 24 settembre 2009 (ZENIT.org).- Maestosa, enigmatica, piena di cultura e storia. E’ Praga, la capitale della Repubblica Ceca, che si prepara a ricevere questo sabato Benedetto XVI.

Si tratterà di un viaggio di tre giorni in cui il Pontefice vuole ricordare le radici e i valori cristiani del continente europeo e promuovere la libertà e la democrazia.

Praga è stata scenario di importanti avvenimenti storici del XX secolo: le due guerre mondiali, la rivoluzione russa, la caduta della Cortina di Ferro e l’inizio della democrazia. E’ un luogo in cui si intrecciano elementi della cultura ceca, tedesca ed ebraica.

Per gli innumerevoli tesori d’arte, storia e architettura, è una delle 20 città più visitate del mondo. Riceve ogni anno 6 milioni di turisti. Il suo centro storico è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Fondata nell’870, nasce dalla progressiva fusione di quattro piccoli agglomerati urbani: Hradcany, il Castello, a ovest della Moldova; Malá Strana, il piccolo quartiere nell’area sud del castello; Staré Mesto, la città vecchia, sul lato orientale opposto al castello; Nové Mesto, la città nuova a sud-ovest.

Il Bambin Gesù: una devozione di origine spagnola

Subito dopo la cerimonia di benvenuto e il discorso che offrirà al suo arrivo all’aeroporto internazionale Stará Ruzyne, questo sabato il Papa si dirigerà alla chiesa di Santa Maria della Vittoria, la cui cura pastorale è affidata ai Carmelitani Scalzi.

Il tempio, in origine luterano, ospita una statuetta venerata da secoli: il Bambin Gesù di Praga.

La storia di questa immagine inizia nel sud della Spagna. Si ignora il nome dello scultore, ma sembra che il luogo di provenienza sia un convento di Córdoba.

Da lì lo prese la regina Isabela Manrique de Lara y Mendoza. Sua figlia María Manrique sposò un nobile ceco, Vratislav di Pernstein.

Come dono di nozze, la ricevette sua figlia Polyssena, sposando Vilem di Rozumberk. Non avendo figli, la donna donò la statua al priore dei Carmelitani Scalzi nel 1628.

Tre anni dopo l’esercito di Sassonia conquistò Praga, saccheggiando i conventi e le chiese. La statua del Bambin Gesù subì gravi danni.

Venne ritrovata solo sei anni più tardi, quando si recò a Praga padre Cirillo della Madre di Dio, proveniente dal convento dei Carmelitani Scalzi della Baviera, che riuscì a far finanziare il restauro. Il Bambino tornò ad essere oggetto di culto e gli vennero attribuiti vari miracoli, come la salvezza della città in occasione di un assedio da parte degli svedesi.

Nel 1655 l’allora Vescovo ausiliare di Praga pose solennemente sulla sua testa una corona d’oro commissionata dal nobile Bernardo Ignazio di Martinic.

La statua venne posta nella cappella all’ingresso della chiesa, e in seguito, per l’affluenza dei pellegrini, venne spostata all’altare laterale centrale. Era il 1741.

Ora l’altare serve a sottolineare la spiritualità del Bambin Gesù. In linea orizzontale, alla sinistra c’è Maria, alla destra San Giuseppe. Con questo si vuole indicare che “il Santo Bambino di Praga è comprensibile solo all´interno del mistero dell´incrocio fra la famiglia divina e la famiglia umana”.

Oggi la festa del Bambin Gesù di Praga si celebra la prima domenica di maggio.

La statua è alta 47 centimetri. E’ fatta di cera e si crede che abbia una struttura interna di legno.

Ha più di 100 abiti, confezionati e donati da alte personalità di tutto il mondo. Essendo un’immagine così delicata, solo alcune religiose specializzate ed esperte possono cambiare i vestiti.

La statua ha due corone: una originale del 1767, un’altra fatta tra il 1810 e il 1820.

Un castello ricco di arte e di storia

Un altro luogo millenario della capitale ceca che verrà visitato da Benedetto XVI questa domenica è il Castello, dalle dimensioni monumentali e imponenti: 570 metri di lunghezza e 128 di larghezza su una superficie di 7,28 ettari.

Secondo alcune ricerche archeologiche, la sua costruzione risale all’880 per ordine del principe Borivoj della dinastia dei Premyslidi.

E’ stato la residenza del re di Boemia, degli imperatori del Sacro Romano Impero, dei Presidenti della Cecoslovacchia e dei Presidenti della Repubblica Ceca. E’ stato anche sede episcopale.

Al suo interno si trova anche la chiesa di San Giorgio, accanto al monastero dei Benedettini, fondato nel 973 e che ospita notevoli opere d’arte.

Dal 1989 i turisti possono accedere ad altre aree del Castello come il Giardino Reale, la Sala della Pallacorda, i giardini meridionali e le scuderie imperiali.

Nel Salone di Vladislav il Papa incontrerà questa domenica il mondo accademico.

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ZENIT Staff

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