Medici cattolici contro lo spreco dei cordoni ombelicali

La FIAMC celebrerà il suo II Congresso sulle cellule staminali adulte

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di Patricia Navas

MONACO, martedì, 22 settembre 2009 (ZENIT.org).- Una gran quantità di cordoni ombelicali viene sprecata nonostante l’elevato potenziale delle cellule staminali che contengono e il fatto che il loro utilizzo non comporti problemi etici.

Lo ha segnalato a ZENIT il presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici (FIAMC), Josep Maria Simón Castellví, presentando il II Congresso internazionale dei medici cattolici sulle cellule staminali adulte, che dedicherà uno spazio ai progressi sul cordone ombelicale.

L’incontro si celebrerà nel Principato di Monaco dal 26 al 28 novembre, alla presenza di esperti di spicco e autorità, tra cui il principe Alberto II di Monaco, così come del presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Rino Fisichella.

“L’ideale sarebbe conservare quanti più cordoni ombelicali possibile – ha affermato Simón Castellví –. Si dovrebbe poter disporre di grandi banche perché molte persone ne possano beneficiare”.

Per il rappresentante dei medici cattolici di tutto il mondo, “è assurdo sprecare il cordone ombelicale o ostacolare le banche del sangue del cordone per pregiudizi ideologici”.

Alcune istituzioni preferiscono ancora sostenere la ricerca sulle cellule staminali embrionali nonostante gli scarsi risultati ottenuti e i problemi etici che comporta.

“Vedremo se dopo aver cercato tanto la pietra filosofale o l’elisir dell’eterna giovinezza risulterà che lo abbiamo incorporato nelle cellule staminali dei nostri stessi tessuti”, ha aggiunto, spiegando poi che il vero elisir della vita eterna è l’Eucaristia.

Nella sua lettera di benvenuto ai partecipanti al Congresso, il principe Alberto di Monaco segnala che “i progressi della ricerca sulle cellule staminali adulte e del cordone ombelicale, che chiedono l’attenzione della comunità internazionale, presentano un’importante svolta dal punto di vista scientifico”.

Il Congresso affronterà gli ultimi progressi e le prospettive della ricerca sulle cellule staminali adulte.

La FIAMC cerca ora di aggiornare le conoscenze scientifiche che sono state condivise durante il primo Congresso sulle cellule staminali adulte, svoltosi a Roma nel 2006, che ha contato su un’udienza con il Papa.

Il presidente del comitato scientifico del Congresso, Eliane Gluckman, ha spiegato che “i progressi nella ricerca di nuove aree terapeutiche si possono ottenere solo attraverso lo scambio di idee tra scienziati, ricercatori e medici”.

Attualmente, “i grandi e consolidati progressi con le cellule staminali adulte risiedono nella cura delle malattie del sangue, come le leucemie”, ha spiegato Simón Castellví. 

“In altri casi, come per le cure del cuore che ha subito un infarto o l’ottenimento di cellule per un ‘ricambio’ di tessuti lesionati o mancanti, ci sono progressi pratici e vere prospettive”, aggiunge.

“E’ per questo che la Chiesa scommette sulla ricerca con le cellule staminali adulte – ha concluso –: danno risultati e non comportano i problemi etici dell’ottenimento di cellule staminali embrionali (distruzione dell’embrione umano)”.

“Oltre a ciò, le cellule embrionali sono molto indisciplinate, poco maneggiabili, e crescono facilmente in modo incontrollato provocando tumori”.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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