A 750 anni dall’Itinerarium mentis in Deum di san Bonaventura

di padre Pietro Messa, ofm*

ROMA, martedì, 22 settembre 2009 (ZENIT.org).- Nel 1257 Bonaventura da Bagnoregio al Capitolo Generale svoltosi presso il Convento dell’Aracoeli in Roma venne eletto ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori. Pur essendo nato a Bagnoregio, nell’Italia Centrale, di fatto crebbe e studiò a Parigi, per questo una volta eletto sentì il bisogno di visitare i luoghi santificati dalla presenza di san Francesco. Nel settembre 1259 si trovò a la Verna, in Toscana, ossia nel luogo in cui il Santo di Assisi ricevette le stimmate.

Proprio meditando tale evento in cui dopo la visione di un Serafino in forma di crocifisso nel corpo di san Francesco rimasero impresse le stimmate, Bonaventura elaborò e in seguito scrisse una delle sue opere principali, ossia l’Itinerarium mentis in Deum, in cui narra come l’uomo, prevenuto dalla grazia di Dio, possa passare dalle realtà esteriori, a quelle interiori, a quelle superiori.

Il significato di tale opera è stato ribadito anche da Benedetto XVI nella sua visita di Domenica 6 settembre proprio a Bagnoregio in onore di san Bonaventura. Egli, che ha scritto la sua tesi di abilitazione all’insegnamento proprio su san Bonaventura (cfr. Joseph Ratzinger, San Bonaventura. La teologia della storia, Edizioni Porziuncola, Assisi 2008), così ha citato l’Itinerarium mentis in Deum:

Traccia Bonaventura un percorso di fede impegnativo, nel quale non basta “la lettura senza l’unzione, la speculazione senza la devozione, la ricerca senza l’ammirazione, la considerazione senza l’esultanza, l’industria senza la pietà, la scienza senza la carità, l’intelligenza senza l’umiltà, lo studio senza la grazia divina, lo specchio senza la sapienza divinamente ispirata” (Itinerarium mentis in Deum, prol. 4). Questo cammino di purificazione coinvolge tutta la persona per arrivare, attraverso Cristo, all’amore trasformante della Trinità. E dato che Cristo, da sempre Dio e per sempre uomo, opera nei fedeli una creazione nuova con la sua grazia, l’esplorazione della presenza divina diventa contemplazione di Lui nell’anima “dove Egli abita con i doni del suo incontenibile amore” (ibid. IV,4), per essere alla fine trasportati in Lui. La fede è pertanto perfezionamento delle nostre capacità conoscitive e partecipazione alla conoscenza che Dio ha di se stesso e del mondo; la speranza l’avvertiamo come preparazione all’incontro con il Signore, che segnerà il pieno compimento di quell’amicizia che fin d’ora ci lega a Lui. E la carità ci introduce nella vita divina, facendoci considerare fratelli tutti gli uomini, secondo la volontà del comune Padre celeste.

Oltre che cercatore di Dio, san Bonaventura fu serafico cantore del creato, che, alla sequela di san Francesco, apprese a “lodare Dio in tutte e per mezzo di tutte le creature”, nelle quali “risplendono l’onnipotenza, la sapienza e la bontà del Creatore” (ibid. I,10). San Bonaventura presenta del mondo, dono d’amore di Dio agli uomini, una visione positiva: riconosce nel mondo il riflesso della somma Bontà e Bellezza che, sulla scia di sant’Agostino e san Francesco, afferma essere Dio stesso. Tutto ci è stato dato da Dio. Da Lui, come da fonte originaria, scaturisce il vero, il bene e il bello. Verso Dio, come attraverso i gradini di una scala, si sale sino a raggiungere e quasi afferrare il Sommo Bene e in Lui trovare la nostra felicità e la nostra pace. Quanto sarebbe utile che anche oggi si riscoprisse la bellezza e il valore del creato alla luce della bontà e della bellezza divine! In Cristo, l’universo stesso, nota san Bonaventura, può tornare ad essere voce che parla di Dio e ci spinge ad esplorarne la presenza; ci esorta ad onorarlo e glorificarlo in tutte le cose (cfr ibid. I,15). Si avverte qui l’animo di san Francesco, di cui il nostro Santo condivise l’amore per tutte le creature (Benedetto XVI, Discorso a Bagnoregio, domenica 6 settembre 2009).

Tenendo conto di tutto ciò il Santuario La Verna, la Provincia Toscana dei Frati Minori, in collaborazione con la Facoltà di Filosofia e Teologia e la Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum ha organizzato un incontro di studio dal titolo San Bonaventura, Itinerarium mentis in Deum: la ricezione nel secolo XX. Incontro di studio in occasione del 750 anniversario dell’Itinerarium (1259-2009).

La prima sessione si terrà a la Verna il 26 settembre e interverranno: A. Bellandi, La presenza dell’Itinerarium mentis in Deum negli studi inerenti san Bonaventura di Joseph Ratzinger; P. Martinelli, L’Itinerarium mentis in Deum nella teologia di Hans Urs von Balthasar; presiede il prof. B. Faes De Mottoni.

La seconda sessione si svolgerà presso la Pontificia Università Antonianum e vedrà gli interventi di S. Zucal, San Bonaventura nella formazione del pensiero di Romano Guardini con riferimento all’Itinerarium mentis in Deum; S. Oppes, Gli studi di Luigi Stefanini su l’Itinerarium mentis in Deum; presiede il prof. P. Messa.

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* Padre Pietro Messa è Preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum di Roma

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ZENIT Staff

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