Colombia: la Chiesa si offre come mediatrice per liberare gli ostaggi

Il Governo gli affida il coordinamento della liberazione di 24 poliziotti e militari

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BOGOTA’, venerdì, 18 settembre 2009 (ZENIT.org).- La Chiesa cattolica in Colombia ha annunciato questo mercoledì di essersi offerta per mediare la liberazione dei 24 poliziotti e militari sequestrati dalle Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia (FARC), ma con l’autorizzazione del Governo e della guerriglia.

“Il Governo ha ammesso che con la guida e il coordinamento della Chiesa si accetterà la missione della dottoressa Piedad Córdoba come accompagnatrice con la Croce Rossa. Manca solo che le FARC accettino la proposta”, ha detto ai mezzi di comunicazione il segretario della Conferenza Episcopale della Colombia (CEC), monsignor Juan Vicente Córdoba Villota.

Il presule ha sottolineato che si tratterebbe di un’ottima opportunità, “perché l’intermediario non ha alcun interesse politico”.

Le FARC tengono sotto sequestro membri delle forze di sicurezza colombiane, alcuni da più di 12 anni, e chiedono al Governo di Álvaro Uribe in cambio degli ostaggi la liberazione di alcuni ribelli che si trovano in carcere.

Il 31 agosto scorso, vari video con testimonianze di sette poliziotti e due militari sequestrati dalle FARC sono stati diffusi come prova del fatto che sono ancora in vita, tra le richieste generalizzate dei familiari e degli stessi prigionieri affinché la guerriglia liberi tutti gli ostaggi.

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ZENIT Staff

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