La vita del Card. Van Thuan ispira progetti di musica e televisione

Un musical e una serie televisiva in onore del Servo di Dio

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 17 settembre 2009 (ZENIT.org).- Per far conoscere la vita del Cardinale vietnamita François Nguyen Van Thuan, di cui è in corso la causa di beatificazione, vari artisti e produttori anticipano progetti in cui si sottolineano la vita e gli scritti di questo Servo di Dio morto nel 2002.

Lo ha rivelato il Cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, durante una conferenza stampa presso la Santa Sede durante la quale è stato presentato il premio Van Thuan.

Il riconoscimento, conferito questo mercoledì a Roma dalla fondazione San Matteo, vuole premiare personalità e fondazioni che lavorano per lo sviluppo e la dignità umana.

Musica per preghiere e versi di Van Thuan

La cantata “Sentieri di speranza”, composta da monsignor Marco Frisina, direttore del Coro della Diocesi di Roma, è l’adattamento musicale di alcune preghiere e degli scritti del Cardinale Van Thuan risalenti al periodo della sua prigionia.

La cantata è stata presentata per la prima volta questo mercoledì durante la consegna dei premi.

“Sono rimasto colpito dalla luminosità di questi testi”, ha confessato monsignor Frisina. “Sentire tanta speranza fa bene al cuore”, ha aggiunto.

Il musical comprende anche citazioni bibliche e preghiere e scritti di altri santi sulla croce, sulla sofferenza e la speranza, che trovano eco nell’esperienza e nella testimonianza di Van Thuan.

Tra questi figurano il Magnificat, alcuni brani di San Paolo, la preghiera di San Francesco davanti alla croce di San Damiano e l’Anima Christi.

Monsignor Frisina ha detto inoltre che leggendo le preghiere del Servo di Dio vietnamita lo ha sorpreso il fatto che “un uomo possa avere sentimenti così delicati verso i persecutori” e ha detto che il suo esempio deve “diventare per noi luce nel cammino della nostra vita”.

“Lui ha parlato di questa prigionia come di un dono ed è riuscito a mantenere questo contatto con Dio. Alle tre del pomeriggio celebrava una Messa molto personale con tre gocce di vino e un pezzo di pane. E’ riuscito a sopravvivere grazie alla sua fede”, ha concluso Frisina.

La sua vita sul piccolo schermo

Il regista Gianluca Caruso ha annunciato durante la presentazione dei premi Van Thuan questo martedì che sta preparando una serie televisiva sul Cardinale.

Caruso ha spiegato a ZENIT che la produzione si basa sulla storia vera di un soldato comunista che vigilava la cella in cui era rinchiuso l’allora Vescovo Van Thuan, con il quale intavolò un’amicizia che lo portò poi alla conversione.

La sentinella confessò a Van Thuan che quando aveva iniziato a incontrare Dio andava ogni settimana in bicicletta al santuario della Madonna di La Vang a pregare per lui, per la sua forza e la sua liberazione.

“La cosa interessante sarebbe utilizzare questa figura negativa come punto di vista per raccontare la storia di Van Thuan”, ha detto il regista a ZENIT.

“In questo modo, colui che ha un’ideologia diversa da Van Thuan racconta la storia di un santo”, ha aggiunto, spiegando che il progetto è in una fase iniziale di redazione del copione e di ricerca dei finanziamenti e dei permessi necessari.

Tra dolore e speranza

Il Cardinale François Nguyen Van Thuan nacque nel 1928. Nel 1975 venne nominato Vescovo coadiutore di Saigon da Papa Paolo VI. Nello stesso anno il regime comunista del Vietnam lo arrestò perché era contrario a quell’ideologia.

Rimase in prigione 13 anni, otto dei quali in regime di totale isolamento. Venne liberato nel 1988.

Nel 1998 Giovanni Paolo II lo nominò presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, dicastero del quale era vicepresidente dal 1994.

Durante la Quaresima del 2000 predicò gli esercizi spirituali a Papa Karol Wojtyŀa. Il Cardinale morì il 16 settembre 2002.

La sua fama di santità è dovuta all’integrità con cui affrontò i momenti in cui rimase ingiustamente in prigione, alla capacità di perdonare i suoi carcerieri e alla profondità e alla speranza che si riflettono nei suoi scritti.

E’ autore di vari libri, come “Testimoni di Speranza” e “Cinque pani e due pesci”.

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ZENIT Staff

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