CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 17 settembre 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha ricevuto questo giovedì in udienza nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo i vincitori del premio Van Thuan, consegnato questo mercoledì a Roma.
Il riconoscimento viene conferito dalla fondazione San Matteo, fondata nel 2007 in memoria del Cardinale vietnamita François Xavier Nguyen Van Thuan, ex presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, morto nel 2002 e di cui è in corso la causa di beatificazione.
Il premio, ha ricordato il Cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del dicastero e della fondazione San Matteo, vuole sottolineare l’impegno di chi lo riceve “a favore della difesa della dignità e della centralità della persona umana” e incoraggiare le “persone che dedicano la loro vita a progetti umanitari di grande valore sociale, esempio di vera passione per l’umano e vero amore per Cristo”.
Quest’anno il riconoscimento è stato conferito al granduca Henri del Lussemburgo e a quattro fondazioni: la Comis, di Salerno, che costruisce parrocchie in territori in cui mancano; il progetto ALAS della Colombia, che offre un’opera di evangelizzazione ai carcerati, agli ex reclusi e alle loro famiglie; il “Centro di sviluppo delle abilità per non vedenti” della Thailandia, che organizza corsi biennali per aiutare i non vedenti a sviluppare altre facoltà per poter trovare un lavoro; l’associazione francese Le Rocher, che svolge un’opera di accompagnamento ed evangelizzazione per gli immigrati in quartieri “sensibili”.
Il granduca Henri del Lussemburgo ha ricevuto il premio Van Thuan “per il suo impegno nella difesa dei diritti umani, specialmente del diritto alla vita e alla libertà religiosa”, ha spiegato il Cardinal Martino.
Insieme alla moglie ha creato una fondazione per l’assistenza umanitaria ed è membro attivo della Mentor Foundation, creata con il patrocinio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per evitare il consumo di droghe tra i giovani.
Lo scorso anno, inoltre, il granduca si è opposto alla legge approvata dal Parlamento lussemburghese per legalizzare l’eutanasia.
Il granduca è stato accompagnato all’udienza papale dal primogenito, il principe Guglielmo, dal consigliere ecclesiastico dell’Ambasciata presso la Santa Sede e dal suo luogotenente, il colonnello Chrisnach.
Il Papa ha quindi incontrato i rappresentanti delle quattro fondazioni premiate: monsignor Andrea Vece, fondatore di Comis; padre Andrés Fernánez Pinzón, del progetto ALAS; don Carlo Velardo, salesiano, che si occupa della fondazione che opera in Thailandia, e Ciryl Tisserand, il giovane francese fondatore di Le Rocher.