Scoperta una sinagoga dei tempi di Gesù vicino Cafarnao

Nel terreno di un futuro centro di accoglienza per pellegrini a Magdala

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GERUSALEMME, venerdì, 11 settembre 2009 (ZENIT.org).- Con un comunicato stampa, l’Autorità per le Antichità di Israele ha reso nota questo giovedì l’importante e sorprendente scoperta dei resti di una sinagoga dei tempi di Gesù durante gli scavi sul terreno di un futuro centro per pellegrini a Magdala, sulle rive del Mare di Galilea.

L’11 maggio scorso, durante la sua visita in Terra Santa, Benedetto XVI ha benedetto la prima pietra del Magdala Center, di cui è incaricata la Congregazione religiosa dei Legionari di Cristo.

Gli scavi archeologici, diretti da Dina Avshalom-Gorni e Arfan Najar, dell’Autorità per le Antichità di Israele, sono iniziati il 27 luglio, e circa un mese dopo sono stati trovati i primi resti di un luogo importante.

Con il passare dei giorni si sono aggiunti ritrovamenti significativi che hanno portato alla conclusione che si tratti di una sinagoga del I secolo, probabilmente distrutta negli anni della rivolta degli ebrei contro i romani, tra il 66 e il 70 d.C.

L’elemento più interessante è una pietra scolpita ritrovata nel centro dell’edificio di 11 metri per 11 . Su di essa appaiono vari segni, tra cui una menorah, il candelabro a sette braccia; a quanto pare è la menorah più antica ritrovata finora in una sinagoga. Fino a questo momento, sono state scoperte solo altre sei sinagoghe risalenti a quel periodo (l’epoca del secondo Tempio di Gerusalemme).

La scoperta archeologica riveste grande interesse per il mondo ebraico, come hanno sottolineato le due visite di Shuka Dorfmann, direttore dell’Autorità per le Antichità di Israele, che ha parlato di una scoperta straordinaria, unica, che dovrà essere studiata in modo approfondito.

Le autorità israeliane hanno chiesto di proseguire gli scavi nell’area della sinagoga, che i ritrovamenti siano preservati sul luogo e che vengano inclusi nel progetto del Magdala Center. Numerosi archeologi israeliani e cristiani si sono dati appuntamento negli ultimi giorni per visitare i resti.

Magdala dista solo sette chilometri dall’antica Cafarnao, luogo dove Gesù si stabilì durante il suo ministero pubblico, e sicuramente qualche volta si trovò lì a predicare e insegnare. Doveva essere un luogo frequentato anche da Maria Maddalena, che proveniva da quella zona, così come da numerosi testimoni oculari della vita, della predicazione e dei miracoli di Gesù.

Si può dire che in luoghi della Galilea come Magdala sia nato il cristianesimo come comunità di credenti in Cristo, perché fino all’anno della distruzione del Tempio di Gerusalemme i cristiani spesso condividevano con gli ebrei le loro sinagoghe. Solo dopo quell’evento, intorno all’anno 70, ci fu una separazione più definita tra ebrei e cristiani e questi ultimi crearono i propri luoghi di riunione e di culto.

Il progetto del Magdala Center è nato quando i Legionari di Cristo sono giunti a Gerusalemme, nel 2004, su richiesta di Papa Giovanni Paolo II per incaricarsi dell’Istituto Pontificio Notre Dame of Jerusalem.

Il Centro vuole completare il servizio che si offriva ai pellegrini a Gerusalemme anche nella zona nord di Israele, la Galilea.

Il terreno si trova sulle rive del Lago di Tiberiade, nella località di Migdal (Magdala in aramaico, paese natale di Maria Maddalena), e il progetto si sviluppa grazie al sostegno di migliaia di cristiani di tutto il mondo e di ogni confessione, su cui si spera di poter continuare a contare per portare a termine l’opera.

Il Magdala Center vuole preservare ed esporre le rovine di quel luogo santo, ora rafforzato dalla scoperta della sinagoga dei tempi di Gesù. Ospiterà inoltre un albergo per pellegrini della Terra Santa, un centro multimediale per mostrare con le nuove tecnologie il messaggio e la vita di Gesù e la storia del luogo e un centro che, ispirandosi alla figura di Maria Maddalena, promuova la vocazione umana e la dignità della donna.

Padre Juan María Solana, L.C., direttore dell’Istituto Pontificio Notre Dame of Jerusalem e promotore del progetto, ha affermato: “Sapevo che Magdala era un luogo santo e ho avuto sempre il presentimento che sarebbe stato un luogo speciale per i pellegrini delle varie religioni, ma il ritrovamento che abbiamo fatto supera sicuramente di molto le nostre aspettative”.

"In un momento di preghiera sul luogo, pensavo che l’ultima volta in cui i fedeli vi si sono riuniti, verso l’anno 70 d.C., la maggior parte di loro era stata testimone della vita di Nostro Signore. Sogno il giorno in cui questo luogo verrà aperto alla visita dei pellegrini e spero che serva per creare ponti e legami di dialogo e d’amore vero tra i credenti delle varie religioni che si danno appuntamento in Terra Santa”, ha aggiunto.

L’apertura del Magdala Center è prevista per il 12 dicembre 2011. Ad ogni modo, bisognerà valutare se le scoperte recenti richiederanno una modifica del calendario.

Per ulteriori informazioni:

Comunicato dell’Autorità per le Antichità di Israele:http://www.antiquities.org.il/about_eng.asp?Modul_id=14

Centro Magdala: www.magdalacenter.com

 

 

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ZENIT Staff

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