Benedetto XVI: nel silenzio parla la voce di Dio

Durante l’Udienza generale dedicata alla figura di san Pier Damiani

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 9 settembre 2009 (ZENIT.org).- E’ nel silenzio interiore che risuona la voce di Dio. E’ questo, per Benedetto XVI, l’insegnamento che ci ha lasciato san Pier Damiani (1007-1072), “monaco, amante della solitudine e, insieme, intrepido uomo di Chiesa, impegnato in prima persona nell’opera di riforma avviata dai Papi del tempo”.

Alla figura di questo “fine teologo” della Chiesa del primo millennio, “l’ultimo servo dei monaci” – come lui stesso amava definirsi -, il Santo Padre ha dedicato questo mercoledì la sua catechesi per l’Udienza generale nell’Aula Paolo VI.

All’inizio il Papa ha tratteggiato quella del religioso originario di Ravenna come una personalità “esuberante, ricca e complessa” della Chiesa medievale, oltre che dotata di “genio” teologico e capacità letterarie fuori del comune.

“La vita eremitica – ha detto il Santo Padre – è per lui il vertice della vita cristiana, è ‘al culmine degli stati di vita’, perché il monaco, ormai libero dai legami del mondo e del proprio io, riceve ‘la caparra dello Spirito Santo e la sua anima si unisce felice allo Sposo celeste’”.

“Questo risulta importante oggi pure per noi – ha aggiunto –, anche se non siamo monaci: saper fare silenzio in noi per ascoltare la voce di Dio, cercare, per così dire un ‘parlatorio’ dove Dio parla con noi: Apprendere la Parola di Dio nella preghiera e nella meditazione è la strada della vita”.

Dallo studio delle Scritture Pier Damiani trarrà una ricca raccolta di orazioni sulla Croce di Cristo ma anche una riflessione sulla natura della vita ascetica, che prenderà poi forma in una Regola.

“L’intima unione con Cristo impegna non solo i monaci, ma tutti i battezzati – ha quindi detto il Papa –. Troviamo qui un forte richiamo anche per noi a non lasciarci assorbire totalmente dalle attività, dai problemi e dalle preoccupazioni di ogni giorno, dimenticandoci che Gesù deve essere veramente al centro della nostra vita”.

Pier Damiani, ha aggiunto poi, “ha fatto della vita monastica una testimonianza eloquente del primato di Dio e un richiamo per tutti a camminare verso la santità, liberi da ogni compromesso col male”.

Al termine della catechesi il Papa ha quindi rivolto un pensiero particolare ai membri dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro e dell’Associazione Invalidi Civili presenti nell’Aula Paolo VI.

Auspico, ha terminato il Papa, “che nei confronti di questi nostri fratelli ci sia un’attenzione sempre più viva da parte della società e delle Istituzioni”.

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ZENIT Staff

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