Il conflitto del Darfur, “una sfida morale” per il mondo

Dichiarazione del Consiglio Mondiale delle Chiese

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GINEVRA, mercoledì, 2 settembre 2009 (ZENIT.org).- Il comitato centrale del Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC) è tornato ad affrontare il problema della violenza in Sudan durante la sua riunione a Ginevra questa settimana.

Dal 2003, “il conflitto in Darfur ha scatenato un’incontenibile ondata di violenza che ha dato come risultato la morte di centinaia di migliaia di civili e un’immensa crisi umanitaria”, afferma una “Dichiarazione sulla crisi del Darfur nel contesto del Sudan” approvata martedì.

Il comitato centrale e il suo comitato esecutivo si sono già pronunciati varie volte sul Sudan e sul conflitto nel Darfur, situato nella zona occidentale del Paese.

Nel settembre 2006, il comitato centrale ha chiesto al suo personale di studiare se “l’uso del termine genocidio in relazione alla crisi del Darfur sia appropriato alla luce delle convenzioni stabilite internazionalmente sulla questione, per offrire il suo consiglio alle Chiese”.

Un rapporto provvisorio sullo studio accluso alla dichiarazione si riferisce al conflitto in Darfur come a “una sfida morale per la comunità internazionale”.

La dichiarazione “condanna le atrocità di massa perpetrate contro civili innocenti in Darfur” ed esorta il Governo del Sudan ad “assumere la piena responsabilità di difendere i suoi cittadini”, senza discriminazioni per questioni etniche né per qualunque altro tipo di affiliazione, e a “permettere l’assistenza umanitaria ininterrotta per raggiungere tutta la popolazione che soffre in Darfur”.

Esorta anche il Governo sudanese a rispettare tutte le dichiarazioni e gli accordi che ha firmato, il più importante dei quali è l’“Accordo per la Pace e l’Intesa” firmato con il Movimento/Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese nel sud del Paese nel 2005. Chiede quindi alle Nazioni africane e alla comunità internazionale di sostenere il processo di pace “attraverso un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte nel conflitto”.

La dichiarazione esprime riconoscenza per l’assistenza fornita dalle forze di pace delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana (UNAMID) in Darfur.

Ringrazia inoltre per “il ruolo significativo delle Chiese del Sudan nel promuovere il dialogo interreligioso e nel lavorare per la pace, la giustizia, la riconciliazione e il rispetto per la dignità e il benessere di tutti gli abitanti del Sudan”.

Il testo termina esortando i cristiani di tutto il mondo a pregare “per la fine delle ostilità in Darfur e per una pace duratura in Sudan”.

Per ulteriori informazioni, si può consultare il testo integrale del documento.

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ZENIT Staff

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